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                      Iva, diverse catene della Gdo si accollano l’aumento

                      In questi ultimi due giorni è stato tutto un susseguirsi di comunicati stampa provenienti da molti gruppi della Gdo che annunciavano la scelta di non far pagare al consumatore l’aumento dell’Iva al 22 per cento. Fortunatamente l’aumento non riguarda l’ortofrutta per cui l’imposta è rimasta invariata al 4 per cento

                      di Irene Pasquetto

                      A sposare l’iniziativa di non far ricadere l’Iva sul consumatore hanno finora aderito diverse catene, tra le quali: Gruppo Gabrielli (Oasi Tigre e Tigre Amico), Crai, Nova Coop, U2 Supermercati. C’è poi chi come Interdis risponde al caro Iva con una campagna promozionale con migliaia di buoni sconto sui prodotti a marchio Delizie (private Label del Gruppo Interdis).

                      Tra le varie dichiarazioni, l’unica a tirare in ballo i fornitori è finora Coop, che prima ancora di aver annunciato di accollarsi l’Iva, aveva dichiarato: “Con l’aumento dell’Iva l’Italia si colloca tra le tassazioni indirette più alte dei Paesi dell’Unione Europea. Stimiamo un aumento complessivo di un +0,4 per cento sul totale dei beni e servizi commercializzati. Coop opererà per limitare gli effetti dell’aumento Iva e chiederà ai propri fornitori di collaborare al medesimo obiettivo nell’interesse delle famiglie italiane”. Staremo a vedere in quale misura.

                      Così hanno parlato i portavoce delle varie catene:

                      Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo Gabrielli: La nostra politica è stata sempre orientata nei confronti dell’ascolto delle esigenze del territorio. Anche in questa occasione, scendiamo in campo scegliendo di adottare questo investimento per ripagare la fiducia dei nostri consumatori”.

                      Marco Bordoli, Ad Crai Secom: “L’aumento di un punto percentuale dell’Iva si ripercuote sui consumi con il rischio di penalizzare le famiglie Italiane già soggette a forti pressioni economiche. Il nostro Gruppo ha deciso di intervenire concretamente per limitarne lapplicazione e salvaguardare il potere dacquisto dei nostri consumatori con i quali abbiamo un rapporto di quotidianità e familiarità”.

                      Ernesto Dalle Rive, presidente Nova Coop: “Tale incremento si configura come l’ennesimo atto che, da un lato, colpisce il potere di acquisto delle famiglie dei nostri soci e clienti penalizzandoli nelle loro politiche di acquisto e, dall’altro, concorre ad un’ulteriore contrazione dei consumi”.

                      Ad unirsi alla GDO anche altri settori, tra i quali IKEA e Bricofer. Lars Petersson, Ad di Ikea Italia, ha dichiarato al riguardo: “L’aumento dell’Iva dal 21 al 22% che non si è potuto evitare non avrà dunque alcun impatto sul prezzo dei prodotti Ikea che sceglie di essere vicina ai suoi clienti in questi giorni di grandi cambiamenti. Si tratta da parte di Ikea di un impegno notevoleche ricambia, nei fatti, la fiducia che quotidianamente un gran numero di persone dimostrano visitando i nostri negozi in tutta Italia”

                      Bricofer, attivo nel fai da te, di cui è amministratore delegato Massimo Pulcinelli, che commenta a GDOweek: “In momenti difficili come quello che stiamo vivendo, i dati indicano un forte ritorno alla manualità e al fai da te, e di conseguenza il volume di acquisti di materiali e attrezzature per il bricolage cresce sensibilmente: diventa fondamentale supportare la domanda con iniziative e strategie commerciali in grado di tutelare al massimo il cliente”.

                      Per chi volesse approfondire, oggi esce lo speciale del Sole 24 Ore dedicato all’aumento dell’IVA.

                      Clicca sulle immagini per ingrandirle:

                      Iva 22% GDO

                      CRISI