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                      Kingfruit, Fragolà: la fragola di montagna compie 10 anni e guarda al futuro

                      fragolà

                      Shelf life e gusto sono i punti di forza per i quali ogni anno Fragolà è riconfermata dalla grande distribuzione e sempre più ricercata da nuovi canali distributivi. Il progetto, da subito vincente, è iniziato 10 anni fa grazie a un’intuizione della famiglia Ceradini. A capo del progetto c’era Massimo Ceradini, oggi ceo di Kingfruit Srl. Alla base l’intuizione di coltivare fragole a 1.200 metri sul livello del mare. I volumi crescono e di conseguenza Kingfruit sta programmando l’avvio di questa nuova stagione con le grandi catene della distribuzione che puntano su questa fragola unica.

                      Fragolà è una tipologia tardiva, coltivata in montagna e fuori suolo. Perché queste scelte? Le montagne veronesi della Lessinia, inserite nel Parco Naturale Regionale della Lessinia, sono un dono e in questi 10 anni – grazie ad una delle sue principali caratteristiche come la notevole escursione termica tra il giorno e la notte – hanno permesso a Ceradini Group di produrre frutti succulenti e tipicamente croccanti, di utilizzare sistemi di prevenzione naturali e di inserire insetti utili come elementi importanti di questo parco.

                      Coltivata nel Fragolà Park, che si inserisce in un contesto dalla forte connotazione turistica-ambientale, questa varietà ha trovato il suo habitat naturale. La coltivazione fuori suolo è stata una scelta dettata prevalentemente dalla convinzione dell’azienda per uno sviluppo sostenibile e dalla ferrea volontà di ridurre gli sprechi. Questa tecnica di produzione ha così permesso di ridurre l’utilizzo del suolo ma soprattutto i volumi d’acqua, con un risparmio medio annuo del 20%. Il tutto senza alcuna ripercussione sulla produttività delle piante e sulle caratteristiche peculiari del frutto. Infatti la fragola di montagna ha un più alto grado zuccherino rispetto a quella di pianura. In aggiunta, in questi anni, i riscontri si sono fatti sempre più positivi in merito alla sua prolungata shelf life.

                      fragolà

                      Fragolà Park

                      La scelta della tipologia di fragola tardiva è uno dei punti di forza perché permette a Kingfruit di offrire un prodotto “fuori stagione”: quando il consumatore è convinto di non poter più trovare nel punto vendita fragole ovviamente di qualità superiore, ecco che può trovare Fragolà. La scelta nello specifico della qualità Murano, anche quest’anno durante l’ultimo Simposio di maggio riconosciuta come una delle migliori qualità di rifiorenti, si è rilevata un punto vincente.

                      Kingfruit però non si ferma qui, il suo sguardo è ancora proiettato al futuro, come dimostra la presenza nel parco Fragolà di una serra adibita alla ricerca e allo sviluppo non solo di nuove varietà, ma anche di sistemi per il recupero delle acque piovane, di smaltimento delle soluzioni nutritive percolate non assorbite dalle piante, fino al mantenimento del microclima all’interno delle stesse. L’obiettivo non è aumentare la quantità bensì migliorare la qualità prolungando la sua stagionalità: una fragola più sana, nutriente, sostenibile. Sostenibile come la trasformazione da un sistema di produzione a ciclo aperto ad un impianto a ciclo chiuso. Per questo progetto, ora in fase di valutazione, sono previsti ingenti investimenti ma con una previsione di risultati davvero total green.

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