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                      La Lenticchia di Onano della Tuscia è ufficialmente IGP

                      La commissione europea ha autorizzato ufficialmente l’IGP per la Lenticchia di Onano della Tuscia con l’iscrizione nel registro delle denominazioni di origine protette in sede europea. Un prodotto coltivato esclusivamente in sei comuni della provincia di Viterbo, a nord-ovest di Lago di Bolsena. Le sue caratteristiche sono uniche proprio grazie ai terreni vulcanici e naturalmente ricchi di microelementi, ferro compreso. La buccia è quasi inesistente e la pasta vellutata, fine e cremosa, con aromi che vanno dal fieno alla camomilla

                      Dalla Redazione

                      Lenticchia di Onano della Tuscia

                      Fotografia d’archivio (copyright: Pixabay)

                      La lenticchia di Onano della Tuscia è diventato un nuovo prodotto Igp”. Lo annuncia il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni, a seguito dell’avvenuta pubblicazione in Gazzetta ufficiale europea del riconoscimento. “Con questa nuova iscrizione nel registro delle denominazioni di origine protette in sede europea – prosegue -, il paniere agroalimentare ortofrutticolo della Tuscia cresce e si arricchisce confermando, ancora una volta, il patrimonio di ricchezze presenti”.

                      “L’inserimento di un prodotto agroalimentare fra le indicazioni geografiche protette – aggiunge Battistoni – è il riconoscimento di più alto che un territorio possa ricevere. Ciò significa riconoscere l’unicità del bene coltivato, il suo valore, la sua storia e la tradizione che accompagna quel territorio rispettando la sua biodiversità e il lavoro degli agricoltori”.

                      Caratteristiche. La “Lenticchia di Onano” è un tipo di lenticchia coltivata esclusivamente in sei comuni della provincia di Viterbo, a nord-ovest di Lago di Bolsena. La Lenticchia di Onano IGP infatti può essere coltivata nei comuni di Acquapendente, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano e San Lorenzo Nuovo. Cresce in terreni vulcanici e naturalmente ricchi di microelementi, compreso il ferro. Ciò comporta una serie di effetti positivi, in particolare un basso tenore di zuccheri, un sapore pieno e una buona durata di conservazione. Le lenticchie sono coltivate e consumate nella regione di Viterbo sin dal Medioevo per compensare la carenza di carne. Risale infatti al 1561 la prima testimonianza documentata, quando uno statuto di un piccolo paese oggi in provincia di Viterbo ne attestava la presenza e la sua coltivazione.

                      La buccia è quasi inesistente e la pasta vellutata, fine e cremosa, con aromi che vanno dal fieno alla camomilla. Dolcissima e delicata, la lenticchia di Onano è ottima nelle minestre o nelle zuppe, con i quadrucci all’uovo, come semplice contorno con un soffritto di guanciale, aglio, carota, sedano e un poco di pomodoro, oppure in umido nei piatti a base di selvaggina.

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