Agricola Moderna apre le porte della sua vertical farm alle telecamere della Rai per raccontare come il proprio modello di business stia contribuendo a limitare lo spreco di acqua e del suolo e a ridurre gli sprechi alimentari tipici della food chain ortofrutticola tradizionale. Ed è proprio il tema dello spreco al centro della seconda puntata de “Le città del futuro” la docuserie Rai condotta da Viola Follini, ventisettenne attivista e project manager di C40 Cities – la più grande associazione mondiale di metropoli che combattono gli effetti del cambiamento climatico. La docuserie è prodotta da Italian International Film e Point Nemo e diretto da Elena Brunello
Viola è entrata nello stabilimento di Agricola Moderna di Melzo (Mi) e ha incontrato Benjamin Franchetti, co-founder e director of technology di Agricola Moderna, che le ha raccontato come funziona la vertical farm: “Tutto avviene all’interno del nostro stabilimento: dalla semina alla raccolta fino all’impacchettamento.Questo significa un impatto ambientale assai inferiore rispetto alla filiera tradizionale in cui viene scartato fino al 40% del prodotto agricolo”. “Nel vertical farming il consumo di acqua è quasi azzerato – continua – perché nel sistema idroponico l’acqua viene continuamente riutilizzata, anche quella che traspira dalle piante viene catturata e riemessa nel circolo produttivo”.
Limitare gli sprechi significa anche risparmiare l’utilizzo di risorse per ottimizzare la produzione: “Su un metro quadrato di suolo – aggiunge Franchetti – riusciamo ad essere fino a 200 volte più produttivi rispetto alla coltivazione tradizionale”.
Il secondo episodio include anche il contributo di Alberto Carlo Piccardo, vicepresidente di Recup, associazione attiva nelle città di Milano e Roma che combatte lo spreco alimentare, la crisi climatica e promuove la cittadinanza attiva, con cui Agricola Moderna collabora fin dal 2020, donando le proprie insalate prossime alla scadenza. La puntata ospita anche le testimonianze di Claudia Brunori, direttrice del Dipartimento Sostenibilità di ENEA, Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano con delega alla Food Policy e di Antonello Pasini, fisico del clima del CNR, ospite fisso della docuserie.
È possibile guardare la docuserie al seguente link.
Agricola Moderna è tra le prime imprese ad aver lanciato sul mercato italiano prodotti da agricoltura verticale. La società è nata a Milano nel 2018 dall’idea dei due founder e amici Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti con l’obiettivo di produrre cibo in modo sostenibile per contrastare i cambiamenti climatici. Dal 2020 il brand Agricola Moderna distribuisce i propri prodotti in tutto il territorio lombardo attraverso la Gdo ed e-commerce specializzati. Agricola Moderna offre ogni giorno insalate e aromi, di alta qualità, freschi, sani e gustosi, senza pesticidi e senza nichel grazie alle coltivazioni indoor con sistema idroponico, che permettono di preservare risorse utili per il Pianeta, grazie all’ottimizzazione di una filiera produttiva in cui il risparmio idrico e del suolo è fino al 95% rispetto a una coltivazione intensiva tradizionale.
L’innovazione di Agricola Moderna passa anche attraverso l’ambiente lavorativo: 18 collaboratori, quasi tutti under 35, di diverse nazionalità e con professionalità differenti tra agronomi, ingegneri, data analysts e manager. Il 25% dello staff ha conseguito un dottorato di ricerca e molti hanno avuto esperienze all’estero, favorendo così un interscambio costante di idee, culture ed esperienze. Il modello di business prevede una forte connessione con il territorio e le comunità locali in cui l’azienda opera per una filiera produttiva e distributiva corta. La Lombardia è solo l’inizio del piano di sviluppo che prevede nuove vertical farm in Italia e nel mondo. Visita il sito: www.agricolamoderna.com
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