L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Lettera al ministro (e petizione online) per fissare il prezzo minimo garantito ai produttori

                      Nasce dall’iniziativa diretta di un frutticoltore di 32 anni di Verzuolo la lettera indirizzata direttamente al ministro per sottolineare – come si legge nel post pubblicato dal frutticoltore – “il problema che affligge il settore: il sistema a conferimento” e quindi la conseguente richiesta di tutela e di avere un prezzo minimo garantito. Nel frattempo Davide Barale, questo il nome dell’agricoltore, ha anche avviato una petizione online per chiedere al governo di fissare il prezzo minimo garantito ai produttori

                      Dalla Redazione

                      prezzo minimo

                      mela rossa di Cuneo IGP

                      “Buongiorno sig. Ministro. Mi chiamo Barale Davide e sono un giovane (classe 1991) agricoltore della provincia di Cuneo” inizia così la lettera che Davide Barale, frutticoltore di 32 anni di Verzuolo (Cuneo) ha indirizzato direttamente al ministro per far conoscere al mondo della politica l’attuale situazione delle imprese agricole.

                      “La mia azienda da 4 generazioni produce frutta, in particolar modo mele. La disturbo per un grave problema che affligge il settore: il sistema a conferimento. Abitualmente, ogni anno, dopo raccolta conferiamo la merce fresca ai magazzini di zona i quali la lavorano e, o la stoccano nelle celle frigo o le vendono alla GDO. Tutto ciò – spiega nella lettera il frutticoltore -avviene senza che venga pattuito un prezzo previo conferimento. Perché non siamo tutelati? Perché non c’è un prezzo minimo garantito? Infatti, l’annata 2022 ha segnato uno storico minimo di prezzo, addirittura sotto il prezzo di produzione”.

                      “Questo metodo – prosegue Davide Barale – è praticato nella totalità dei casi, e la GDO spadroneggia su tutti decidendo il buono e il cattivo tempo, e a noi, caro Ministro, restano le briciole. Per darLe dei dati, la liquidazione media dell’anno 2022 è stata di 20 cent/kg con un costo di produzione che si attesta intorno ai 30 cent. Capisce che poi vedere la stessa frutta a 1,99 o più al chilo è un oltraggio a tutte le imprese che stanno arrancando. Sottolineo il fatto che qui in zona abbiamo un’eccellenza ovvero la mela rossa di Cuneo IGP. Che però non ha avuto alcuna influenza in merito a quanto detto sopra. Come si può fare impresa così? La ringrazio per il tempo dedicatomi. Buona giornata.”

                      Davide Barale ha anche avviato una petizione online per garantire un prezzo minimo ai produttori. Sul sito della petizione sottolinea che “da anni oramai il settore dell’ortofrutta è caratterizzata dal metodo a conferimento […].  Questo metodo ha però una pecca: il prezzo di vendita non è fissato perché il prezzo è fissato dalla GDO. Da quel punto della catena commerciale, ogni tassello si detrae le proprie spese e il proprio ricavo, fino ad arrivare ai produttori, i quali si devono accontentare delle “briciole”.

                      “Tutto ciò non tiene conto del costo di produzione che gli agricoltori devono sostenere per dare l’avvio a tutta la catena commerciale. Ciò si traduce in instabilità imprenditoriale e difficoltà nella gestione delle aziende, visti i continui aumenti dei costi delle materie prime. Con questa petizione si chiede al governo italiano di prendere misure atte alla creazione di una borsa valori che determini i prezzi delle merci agricole da riconoscere ai produttori in relazione ai costi di produzione che, anno per anno, fluttuano” conclude Barale.

                      Copyright: Fruitbook Magazine