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                      Lidl, profitti sotto pressione. L’utile netto scende del 25%, a 1,64 miliardi

                      Nell’ultimo esercizio finanziario Lidl Stiftung, la holding del colosso tedesco dei supermercati, registra un crollo degli utili, che si contraggono di mezzo miliardo, un quarto in meno rispetto al 2021. I motivi vanno ricercati in primis nell’esplosione dei costi per energia, trasporti, approvvigionamento e finanziamenti, per un totale di 3 miliardi di rincari subiti, che la catena non ha trasferito sui consumatori. A peggiorare le cose l’aumento dei tassi di interesse, che sembrano rendere impossibile una rapida ripresa

                      Dalla Redazione

                      Nell’ultimo esercizio finanziario Lidl Stiftung, la holding del colosso tedesco dei supermercati, ha visto un importante crollo dei profitti. Dal bilancio chiuso il 28 febbraio scorso, infatti, emerge che l’utile netto del gruppo diminuisce di quasi mezzo miliardo, attestandosi a 1,64 miliardi di euro, con un calo del 25% circa rispetto all’esercizio precedente.  Ciò corrisponde a un margine di profitto di appena il 2%, secondo i calcoli di Lebensmittel Zeitung, che per prima dà la notizia.

                      A peggiorare le cose, l’aumento dei tassi di interesse, che sembrano rendere impossibile anche qualsiasi rapido miglioramento. Tuttavia, precisa la testata tedesca, il retailer ha comunque registrato il terzo profitto annuale più alto nella storia dell’azienda.

                      Nel 2022 Lidl ha registrato un fatturato netto di 81,8 miliardi, ma questo non fornisce un quadro completo, poiché in queste cifre l’azienda include solo in parte le vendite provenienti da Germania e Francia, come riporta Retail Detail. In precedenza Lidl aveva stimato un fatturato annuo consolidato pari a 114,8 miliardi di euro.

                      Le ragioni del calo degli utili sono universali: lo scorso anno i costi per energia, trasporti, approvvigionamento e finanziamenti sono aumentati notevolmente. A causa di questi costi più elevati, l’utile lordo è aumentato solo del 10%, nonostante un aumento del volume degli scambi del 22,6%. In pratica, lo scorso anno Lidl non è riuscita a trasferire sui consumatori i tre miliardi di euro di rincari subiti.

                      Ma sono soprattutto i costi di finanziamento a giocare un ruolo importante: nel 2022 Lidl ha pagato ben 360 milioni di euro di interessi, soprattutto perché l’indebitamento finanziario netto è aumentato di oltre un terzo salendo a 14,8 miliardi lo scorso anno.

                      Poiché i tassi di interesse continuano a salire, la ripresa non sarà facile, sottolinea Retail Detail, riprendendo a sua volta la testata tedesca Lebensmittel Zeitung. Per correre ai ripari nel corso del 2023 Lidl sembrerebbe avere tirato un po’ il freno nel suo piano di espansione, stando sempre più attenta a tagliere i costi. In questo momento si stanno verificando anche molti cambiamenti nella gestione e la catena sta anche attenta ai prezzi di vendita. In altre parole, c’è un po’ di tumulto nell’aria.

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