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                      Lidl, Silvestri: “Il 10% dell’ortofrutta italiana che va all’estero passa da noi”

                      Il presidente di Lidl Italia Massimiliano Silvestri in un’intervista sul Corriere Economia fa il punto a una settimana dall’avvio del trimestre anti-inflazione, rivelando come il gruppo vede l’iniziativa, cosa ha messo nel carrello tricolore e come si sta impegnando per tutelare il potere d’acquisito dei propri consumatori. Che sono cambiati, “verso l’alto”. Quindi rivela i trend del 2023, che vedono “nell’ultimo trimestre un incremento nelle vendite di frutta e verdura”. E a proposito di ortofrutta, Silvestri rimarca il ruolo chiave dell’insegna nel valorizzare il prodotto made in Italy all’estero

                      Dalla Redazione

                      Anche Lidl Italia partecipa al trimestre anti-inflazione e propone un carrello tricolore che contiene alcuni beni alimentari di prima necessità venduti a un prezzo complessivo di 20 euro, invariato fino a fine anno. Inoltre il colosso tedesco della Gdo si impegna a mantenere bassi e fissi i listini di numerosi prodotti, rafforzando un impegno già intrapreso da mesi con l’adesione alla carta Dedicata a Te, “iniziativa sulla quale avevamo creduto al punto da aggiungere un 15% di sconto sui singoli prodotti”, racconta il presidente di Lidl Italia Massimiliano Silvestri (in foto) in un’intervista esclusiva uscita lunedì 9 ottobre nell’inserto Economia del Corriere della Sera. “Complessivamente per Lidl è stato un investimento di 2 milioni di euro – rivela -, non poco dunque. È la dimostrazione di quanto crediamo nella responsabilità sociale”.

                      Al manager ai vertici di Lid Italia il Corriere Economia chiede di fare il punto dopo una settimana dall’avvio del trimestre anti-inflazione, come il gruppo giudica l’operazione e quali sono le performance dell’insegna nel nostro Paese, in un contesto in cui il discount alimentare sta vivendo una vera e propria escalation dovuta al progressivo sgretolarsi del potere d’acquisto dei consumatori. Solo nel periodo gennaio-agosto 2023 le insegne “low cost” segnano un balzo del +9,5% nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio, secondo la rilevazione di Coldiretti.

                      Fare già un bilancio sul carrello tricolore per Silvestri è prematuro. “Noi proporremo ai consumatori un paniere a 20 euro con pane, latte, uova, zucchero e farina – spiega -. E terremo fissi per tre mesi i prezzi di 300 articoli che abbiamo ribassato nei mesi scorsi a seguito del calo del costo delle materie prime”. Si tratta di articoli delle linee a marchio Lidl (la private label costituisce l’80% dell’assortimento nei supermercati dell’insegna), la cui differenza di prezzo rispetto a un prodotto premium “è circa del 50 per cento”.

                      E poi la stoccata all’industria di marca: “Mi sarei aspettato di più, una maggiore collaborazione dall’industria, sarebbe stato importante che avesse fatto squadra con il governo e la grande distribuzione. Non ho visto un approccio costruttivo a valle di un anno turbolento come quello che abbiamo passato”, dice Silvestri al Corriere Economia.

                      Per il colosso tedesco della Gdo l’Italia rappresenta il quinto mercato per fatturato. “Esportiamo dall’Italia nel nostro network internazionale 2,3 miliardi di prodotti agroalimentari e il 10% dell’ortofrutta made in Italy che va all’estero passa da noi”. Eppure c’è chi guarda all’escalation del discount con sospetto, paventando il rischio di perdita di identità alimentare per il nostro Paese.  Secondo il presidente di Lidl non c’è da avere alcun timore su questo, la crescita della quota del discount va tutt’altro che a discapito della dieta mediterranea: non a caso, dice, l’insegna collabora con Coldiretti e Gambero Rosso.

                      Certo negli ultimi tempi sono cambiati i consumatori – e anche il loro portafoglio. Oggi il cliente tipo di Lidl è la “famiglia media italiana”. “Siamo saliti verso l’alto – sottolinea Silvestri -. Chi era scettico si è avvicinato. Del resto ci sono primarie industrie che lavorano per la nostra private label e a Milano, per fare un esempio, ci siamo posizionati in strade di facile accesso e di grande visibilità. Il resto l’ha fatto l’innovazione”. Innovazione che, nel linguaggio di Lidl, significa carta fedeltà, prodotti biologici, proteici, funzionali e free from. E attenzione allo spreco, vedi il nuovo sacchetto che valorizza la frutta non più perfetta (leggi qui).

                      Infine uno sguardo alle performance degli ultimi mesi. Da gennaio a settembre Lidl Italia registra nelle vendite un +7-7,5% in valore, mentre in volume il trend resta stabile. “Ci sono stati molti cambiamenti nelle scelte dei consumatori: dalla carne rossa sono andati verso la bianca, il pesce è calato, mentre nell’ultimo trimestre c’è stato un incremento di frutta e verdura”, rivela il presidente di Lidl al Corriere Economia.

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