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                      L’intelligenza artificiale sostituirà i buyer? Il caso di Walmart

                      Walmart sta utilizzando da un paio di anni un chatbot creato da Pactum AI per gestire le negoziazioni commerciali. Il colosso americano del retail ha dichiarato di aver raggiunto accordi con circa il 68% dei fornitori contattati grazie all’intelligenza artificiale, ottenendo un risparmio medio del 3% sui contratti gestiti. E il 75% dei fornitori, per contro, dichiara che preferisce interagire con l’AI

                      Dalla Redazione

                      walmart

                      Walmart scommette sull’intelligenza artificiale per gestire i rapporti con i fornitori. Il colosso statunitense del retail, infatti, da un paio di anni sta testando un’interfaccia testuale (chatbot) creata Pactum, società californiana specializzata nelle soluzioni di AI, per automatizzare le trattative commerciali, al fine di semplificare e accelerare il processo di negoziazione, riducendo così i tempi necessari per ogni accordo con i fornitori. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’utilizzo del software AI di Pactum ha già mostrato risultati positivi. Walmart ha dichiarato infatti di aver raggiunto accordi con circa il 68% dei fornitori contattati, ottenendo un risparmio medio del 3% sui contratti gestiti attraverso questo programma introdotto all’inizio del 2021.

                      La gestione dei fornitori con l’AI risulta piuttosto semplice. Walmart in pratica comunica al software i propri budget e le necessità specifiche. In seguito, anziché far intervenire un buyer in carne ed ossa, mette l’Intelligenza Artificiale a dialogare e interagire direttamente con i fornitori, per concludere gli accordi commerciali.

                      Walmart fa ricorso al software sviluppato da Pactum che simula ed elabora le conversazioni umane solo per negoziare con i fornitori più piccoli, quelli che forniscono le attrezzature che il retailer utilizza, per intenderci, non i beni che vende, scrive la testata Pymnts.

                      Dalle indagini svolte sulle performance del servizio, Walmart ha scoperto che il chatbot chiude le trattative in giorni anziché in settimane e che quasi tre fornitori su quattro – ovvero il 75% – preferiscono negoziare con il chatbot piuttosto che con un buyer.

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