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                      LocalGreen, le insalate milanesi da vertical farming debuttano in Coop

                      Il vertical farming arriva in Coop Italia. Succede a Milano. Le troviamo in via sperimentale nel punto vendita Coop di Milano, via Arona: sono le tre referenze di insalate LocalGreen, startup “a 18 km dal Duomo” come si legge sulle vaschette. Tre i mix disponibili: melange Sarpi, melange Brera, e Melange Moscova, che fanno eco ad alcune delle più note fermate della metro meneghina. Le fasi di produzione avvengono tutte in un unico luogo in cui aria, temperatura, umidità, luce artificiale e nutrienti vengono costantemente monitorati. Il risultato è un prodotto fresco, croccante, nickel free, senza pesticidi e dalla shelf life notevole, visto che le “baby leaf” non subiscono stress dovuto a un’eccessiva movimentazione o dal lavaggio

                      Dalla Redazione

                      LocalGreen Coop

                      Le insalate da vertical farming arrivano anche in Coop Italia. Sarpi, Brera e Moscova: non sono solo alcune delle più note fermate della metro di Milano ma anche i nomi dei mix di insalate che da inizio maggio troviamo anche in Coop Lombardia nel punto vendita Coop di Milano di via Arona come progetto sperimentale. I mix di insalate, proposti in confezioni da 80 grammi al costo di 1,49 euro, vengono promossi nel banco frigo dell’ortofrutta con una cartellonistica nel punto vendita che sottolinea le caratteristiche fondamentali. Non possono essere definite IV gamma ma semmai prima gamma evoluta, visto che non necessitano del procedimento di lavaggio, in quanto crescono in assenza di terra in un ambiente artificiale completamente controllato: fattori che influenzano positivamente anche la loro shelf life. 


                      A produrle è LocalGreen, una start up a 18 km dal Duomo meneghino che coltiva in vertical farming aero-idroponico insalate particolari vendute confezionate in tre mix: melange Sarpi, la più piccante, melange Brera, il mix dolce, e melange Moscova, che racchiude baby leaf dai sapori nuovi. I tre fondatori, Lorenzo Beccari, Paolo Forattini e Marco Maggioni, puntano a produrre vaschette di insalate dai mix innovativi e particolari, partendo dal seme, il tutto all’interno dello stesso edificio a pochi passi dal centro di Milano. Questo consente di portare sulla tavola del consumatore un prodotto di fatto nuovo, saporito ma anche sano e locale. Anche la scelta dei nomi non è casuale: in questo caso strizza l’occhio all’identità cittadina nella quale i mix vengono venduti, ma di fatto può essere mutuata in futuro per altre località se il progetto prenderà piede anche in altre città.

                      Nello specifico, coltivando in vertical farming con tecnologie aero-idroponiche, LocalGreen riesce non solo a ridurre del 95% il consumo di acqua, ma riesce anche a produrre insalate nickel free e senza pesticidi, proprio in virtù del fatto che vengono coltivate in un ambiente protetto e controllato, senza dispendio di suolo: basti pensare che in media ad un metro quadrato in vertical farming ne equivalgono circa 350 di un sistema di coltivazione tradizionale. Anche l’utilizzo di fertilizzanti è ridotto drasticamente: fino al 70% in meno.

                      LocalGreen Coop

                      Dalla pagina LinkedIn LocalGreen

                      All’interno del capannone di produzione temperatura, umidità e anidride carbonica vengono attentamente monitorate, così come l’illuminazione a Led, che si sviluppa su lunghezze d’onda precise in base alle singole varietà coltivate. Anche la movimentazione dell’aria viene controllata. La coltivazione quindi si sviluppa in altezza in pareti sulle quali vengono coltivati i cespi di insalata le cui radici sono libere nell’aria e sulle quali viene nebulizzata acqua con elementi nutritivi in modo tale che la pianta riesca ad assorbire più ossigeno. Il tutto seguendo un nuovo concetto di agricoltura verticale in grado di eliminare alcuni difetti produttivi e logistici di questo tipo di coltivazione, rendendola efficiente dal punto di vista economico anche senza l’impiego di grandi dimensioni e investimenti. Risulta così essere un progetto scalare e replicabile in grado di adattarsi ai diversi tipi di edifici, mercati ed esigenze dei consumatori. Il tutto grazie a un connubio ben calibrato tra modularità, automazione e ingegneria logistica dell’impianto, in modo tale da essere meno costosa e più produttiva.

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