di Massimiliano Lollis
Da oggi nel punto vendita Waitrose di Botley Road a Oxford è possibile fare una spesa “plastic-free” comprando una serie di prodotti – siano essi frutta e verdura, riso, vini e birra, o detersivi – completamente sfusi, servendosi di una serie di appositi dispenser. E una prima – piacevole – sorpresa, come osserva il Guardian, riguarda la convenienza: i prezzi per queste tipologie di prodotti sono infatti mediamente più bassi del 15% rispetto alle loro alternative impacchettate, che i clienti possono comunque acquistare all’interno del punto vendita.
L’iniziativa è per il momento solo un test, ma pare piuttosto promettente. Al momento nel punto vendita è possibile scegliere tra 160 referenze sfuse di frutta e verdura, oltre a quattro diverse tipologie di vini e quattro tipi di birra a fusto, da spinare e portare a casa in bottiglie riutilizzabili. Non solo: l’assortimento sfuso conta quasi 30 prodotti alimentari e vegan da tutti i giorni come pasta, riso, cereali, couscous, lenticchie, frutta secca e semi vari.
Tra le altre novità dello store c’è un assortimento di frutta congelata pronta al consumo e un sistema per il prestito di contenitori dedicati – il cosiddetto “borrow-a-box scheme” – che i consumatori possono utilizzare per portare a casa la spesa. In questo caso, i clienti pagano 5 sterline di deposito che viene restituito una volta che il contenitore viene restituito.
Certo, di per sé non si tratta di una formula nuova: il modello “refill” è già stato adottato da tempo da alcuni retailer indipendenti, così come da gastronomie e negozi sparsi per il Paese, ma questa è la prima volta che viene adottato da una catena di supermercati a livello nazionale, e si tratta di un segnale da non sottovalutare.
“Quello di Waitrose verso l’utilizzo di soluzioni refill grazie alle quali i clienti potranno utilizzare contenitori riutilizzabili – dichiara Ariana Densham di Greenpeace Uk – è un passo davvero audace. Molti supermercati stanno iniziando a vendere frutta e verdura sfusa, ma questo tipo di innovazione potrebbe dare il via ad una cultura del refill, di cui oggi ne abbiamo disperatamente bisogno per tagliare il consumo di plastica nella grande distribuzione. I 10 supermercati più grandi del Regno Unito – sottolinea – producono 810mila tonnellate di packaging ogni anno, per cui abbiamo bisogno che altri grandi retailer prendano seriamente il problema della riduzione della plastica e seguano l’esempio di Waitrose”.
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