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                      Mela cotogna, il frutto “dimenticato” riscoperto e valorizzato da MD

                      Sui banchi di un punto vendita MD di Verona abbiamo trovato la mela cotogna di origine turca, venduta sfusa a un prezzo di 1,65 euro al chilo. “Si tratta di una novità – ci racconta Luigi La Montagna, buyer ortofrutta del gruppo -. Mentre nei nostri punti vendita in Sardegna è una referenza già in assortimento da tre-quattro anni, lo scorso autunno abbiamo deciso di inserire il prodotto anche negli store del Nord Italia, dove riscontriamo un interesse crescente da parte dei consumatori”

                      di Carlotta Benini

                      mela cotogna MDC’è chi la chiama “mela cotogna”, chi “pera cotogna”, perché di fatto questa varietà dalle origini antichissime deriva dall’incrocio delle due pomacee. “Cotogno è il nome esatto”, ci spiega Luigi La Montagna, responsabile nazionale acquisti ortofrutta di MD Spa, che da diversi anni valorizza sui suoi banchi questo frutto dimenticato, che in Italia ha una produzione molto ridotta – si tratta principalmente di piccole aziende locali e di frutteti dove le mele cotogne crescono anche in modo spontaneo – mentre in Turchia e in Spagna è una coltura in espansione.

                      Sui banchi di un punto vendita MD di Verona, infatti, la scorsa settimana abbiamo trovato la mela cotogna di origine turca, venduta sfusa a un prezzo di 1,65 euro al chilo. “Si tratta di una novità – rivela La Montagna -. Mentre nei nostri punti vendita in Sardegna le mele cotogne sono già da tre-quattro anni una referenza in assortimento nel periodo autunno-invernale, quest’anno abbiamo deciso di inserire il prodotto anche negli store del Nord Italia, dove riscontriamo un interesse crescente da parte dei clienti”. I consumatori infatti sono incuriositi da questo frutto dalla forma un po’ strana, che, se esteticamente può non convincere, alla prova assaggio lascia tutti d’accordo.

                      La mela cotogna – o cotogno che dir si voglia – vede fra i suoi paesi di origine proprio la Turchia, dove veniva coltivata già nell’antichità. Pare che i primi a scoprire questo frutto furono i Babilonesi e i Greci, che lo consideravano sacro agli dei; poi la cultivar si è diffusa in tutta l’Asia Minore e nel Caucaso, fino ad arrivare ai Paesi del Mediterraneo, tra cui l’Italia. Nonostante ciò, nel nostro Paese le mele cotogne sono state a lungo accantonate, tanto che sono diventate appunto un frutto cosiddetto “dimenticato”. Oggi in tutto il territorio italiano solamente 100 ettari sono dedicati alla coltura dei cotogni, come riporta Lazzaris Magazine https://www.lazzaris.com/magazine/mele-cotogne-curiosita-ricette

                      Difficile che il frutto venga consumato così com’è, per via del suo sapore acre. La mela cotogna infatti si consuma tipicamente dopo essere stata cotta, al forno, oppure insieme ad acqua e zucchero, dopodiché diventa un ingrediente speciale per numerose ricette e preparazioni, principalmente torte e altri tipi di dessert. E poi c’è il mondo delle conserve e delle marmellate: la cotognata è una tipica mostarda a base di questo frutto dimenticato.

                      La mela cotogna si trova nei punti vendita MD del Nord Italia e della Sardegna da fine settembre-inizio ottobre fino a Pasqua: si parte con la produzione spagnola, per poi proseguire la stagione commerciale con il prodotto della Turchia. “È un prodotto che ha fidelizzato una fetta di consumatori sempre più ampia, quella dei curiosi verso la novità, che si informa facendo ricerche sul web e che, una volta scoperto come consumare questo frutto e come valorizzarlo in cucina, torna a fare l’acquisto”, conclude Luigi La Montagna.

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