di Eugenio Felice
Ratschiller: “Negli ultimi mesi le vendite di mele sono state sostenute, con prezzi maggiori rispetto allo scorso anno e giacenze dimezzate, tanto che abbiamo deciso di rallentare su alcuni mercati, così da poter garantire il prodotto fino alla nuova campagna. Le motivazioni sono sostanzialmente tre: il clima fresco della primavera, la mancanza di frutta estiva e gli stock bassissimi di mele, soprattutto di Golden Delicious”.
“Non vuol dire però che ci sia da festeggiare, perché abbiamo comunque avuto tre criticità: i costi elevati sia in fase di produzione che di lavorazione e conservazione; il raccolto più basso, mediamente del 20%, con punte del 30% come nel caso della nostra varietà di punta, la Golden Delicious; per finire con il pack out più basso del solito a causa del caldo elevato della scorsa estate, che ha penalizzato la qualità e i prezzi di alcune varietà come la Gala”.
Viviamo in tempi in cui bisogna puntare al massimo dell’efficienza e lo sappiamo tutti, dai nostri frutticoltori, a chi gestisce le nostre cooperative a noi commerciali. È importante valorizzare le mele della Val Venosta sui mercati, ma è altrettanto importante efficientare al massimo i processi produttivi e ridurre, ove possibile, i costi”.
Ratschiller: “L’Italia si conferma per Mela Val Venosta il primo mercato di vendita con il 60% di quota. Abbiamo fatto una fortissima campagna in Spagna e Portogallo, sia come quantitativi che come prezzi, sicuramente anche per il fatto che mancava il prodotto locale. Stesso andamento in America Latina: abbiamo venduto bene per mancanza di prodotto in Brasile, con prezzi molto interessanti”.
“La più grande differenza rispetto alle precedenti campagne è l’Egitto: abbiamo inviato molte meno mele. Non è necessariamente una notizia negativa, siccome siamo riusciti a servire mercati con un potere d’acquisto maggiore. Poi l’Egitto non è un mercato facile, con la maggior parte della popolazione che vive in povertà”.
“Per chiudere il quadro, abbiamo registrato vendite abbastanza stabili in Scandinavia, nonostante il raccolto elevato della Polonia che è più vicina, mentre ha rallentato la Germania, a causa di un raccolto interno alto e di un livello di prezzi poco soddisfacente, in particolare per le mele biologiche”.
Ratschiller: “A livello varietale dobbiamo segnalare l’ottimo andamento di envy, nonostante avessimo il 30% in più di raccolto e nonostante stiamo attraversando, in Italia ma anche nel resto d’Europa, un periodo di contrazione dei consumi. Questo ci indica che il premium paga anche in tempi difficili e che il mercato è in grado di apprezzare un prodotto quando è buono”.
“Questi risultati ci confortano e ci dicono come lavorare sulla qualità sia la strada giusta per raggiungere buoni risultati. Con Cosmic Crisp siamo all’inizio, ci siamo concentrati sul mercato italiano, è andata bene, è una mela che piace, ma a differenza di envy nel mondo delle mele club ha qualche concorrente in più adesso in partenza, quindi per valorizzarla al meglio servono i giusti investimenti di marketing”.
“Oggi non è più sufficiente, come un tempo, che il direttore di una cooperativa mandi un plateau di mele ai clienti per presentare una nuova varietà. Il venditore deve andare a trovare i clienti e spiegare loro le caratteristiche delle diverse varietà, come e quando proporle ai consumatori e offrire strumenti di marketing per migliorare le performance di vendita. Diventa quindi fondamentale il rapporto di consulenza che VIP può fare in termini di category management”.
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