Secondo Paese in Europa quanto a produzione di mele (segue solo alla Polonia), l’Italia registra per il 2015 un calo nella raccolta, rispetto ai numeri record dello scorso anno. È quanto emerge dal rapporto presentato a Prognosfruit, l’appuntamento che ogni anni riunisce i produttori di mele europei e che quest’anno si è svolto a Merano, in Alto Adige, nel cuore del più grande distretto melicolo europeo.
L’Italia, dopo la raccolta record dello scorso anno che ha superato le 2,455 milioni di tonnellate, rispetta la tendenza generale dei principali paesi produttori europei, con un abbassamento della produzione di circa il 5%. La raccolta prevista per il 2015 si assesta così a 2,327 milioni di tonnellate. Il segno meno caratterizza le previsioni per tutte le regioni italiane: per l’Alto Adige ci si aspetta un calo del 4,5%, per il Trentino del 3,6% e per le altre regioni italiane del 7,8%. La raccolta piena inizierà regolarmente prima della metà di agosto con le varietà e nelle aree più precoci, con un leggero anticipo rispetto alla normalità ma in linea con la stagione precedente. Gli effetti dell’estate particolarmente calda potranno essere valutati solo più avanti, ma per adesso i calibri sono nella norma, la qualità dei frutti ottima e non si segnala alcun problema fitosanitario particolare. Dal punto di vista qualitativo e organolettico la situazione ad inizio agosto è giudicata positiva, con qualche possibile problema solo per la colorazione di alcune varietà precoci.
Alzando lo sguardo a un livello europeo, le previsioni di produzione per il 2015 riportano un volume di mele di 11,974 milioni di tonnellate. Le stime, dunque, prevedono una diminuzione del 5% rispetto al 2014. Net dettaglio, per Austria, Germania, Belgio, Olanda, i volumi sono in calo rispetto a quelli particolarmente elevati della scorsa stagione e si assestano su valori in linea con quelli delle annate precedenti. In particolare in Germania, da sempre importante mercato di riferimento per le mele italiane, la produzione attesa è inferiore del 21% rispetto a quella dello scorso anno. Segno negativo anche per altri importanti paesi produttori, tra cui il Belgio (-21%), l’Olanda (-7%) e l’Austria (-5%). In Francia, al contrario, la produzione attesa è superiore del 10% rispetto a quella dell’anno scorso, quando il raccolto era stato leggermente inferiore a quello delle annate precedenti e si riporta su livelli di ordinarietà. Per la Polonia si prevede un conferma della produzione record dello scorso anno, pari a 3.750.000 tons. Rimanendo in Est Europa, l’Ungheria prevede un calo della produzione del 33% rispetto al raccolto straordinariamente abbondante dell’anno scorso. Grecia e Spagna segnano un leggero calo della produzione, rispettivamente del 3% e del 4%. Il Portogallo, invece, prevede una produzione record, superiore del 7% a quella del 2014.
Per quanto riguarda l’andamento varietale, per la varietà Cripps Pink si prevede un calo della produzione del 6% rispetto al 2014, quando la raccolta era stata record. La Red Delicious e la Golden Delicious dovrebbero segnare un -5% rispetto allo scorso anno. Jonagold, Jonagold e Idared calano di più del 10%, mentre resta stabile la produzione prevista per il gruppo Gala.