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                      Mele, raccolto 2020 scarico in Italia. Giù l’Alto Adige, bene il Piemonte

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                      Il nuovo raccolto è già in corso in Veneto ed Emilia Romagna

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                      Il nuovo raccolto è iniziato con una settimana di anticipo nelle zone di pianura

                      La consueta conferenza Prognosfruit, momento di confronto per i produttori melicoli dell’Emisfero Nord per conoscere e commentare le previsioni di produzione di mele per la stagione 2020/2021, si è tenuta giovedì 6 agosto in forma virtuale. Le stime di produzione per il 2020 prevedono un raccolto di mele in Europa a 10,7 milioni di tonnellate in leggero decremento (-1%) rispetto allo scorso anno, ma inferiore del 10% rispetto alla media dei tre anni precedenti (con esclusione del 2017 condizionato da estese gelate in tutta Europa).

                      Il raccolto sarà influenzato da due fattori in particolare: le gelate che hanno colpito il Nord e l’Est dell’Europa e una fioritura spesso disomogenea, con conseguente diminuzione della produzione di varietà importanti per il vecchio continente, come la Golden Delicious. La Polonia, prevede un raccolto in ripresa del 17% rispetto allo scorso anno, ma ampiamente al di sotto del potenziale produttivo, con una produzione stimata a 3,4 milioni di tonnellate. Perdono invece quote importanti della produzione praticamente tutti gli altri principali produttori.

                      Mele-Prognosfruit-previsioni-2020-EuropaLa Francia (-13%) con un raccolto non lontano da quello molto scarso del 2017, l’Austria (-17%), il Belgio (-31%), l’Ungheria, che perde addirittura il 40% rispetto alla media. È prevista una produzione in calo anche per due Paesi decisamente rilevanti per l’export italiano in Europa come la Germania (-4%), in cui però si prevede una produzione in netto aumento nei frutteti familiari, e la Spagna, con una riduzione prevista del 16%. Scende la produzione anche nei Paesi Bassi (-14%) ed in Portogallo (-15%), mentre rimane stabile nel Regno Unito.

                      Le gelate primaverili, in particolare quelle della seconda metà di maggio, hanno colpito in modo più o meno forte quasi tutte le zone produttive europee, che, in alcuni casi, hanno visto sommarsi ai danni da gelo quelli da grandine, che in estate si è abbattuta violentemente su alcune aree. Quest’anno, inoltre, pesa sul volume totale anche l’alternanza importante per la varietà Golden Delicious, cultivar principale in Europa. In generale, visti anche gli alberi tendenzialmente più scarichi, si attendono calibri superiori alla media. Rimane una incognita la qualità del prodotto.

                      Mele-Prognosfruit-2020-raccolto-ItaliaPer l’Italia si stima una produzione di 2,08 milioni di tonnellate in linea con quella dello scorso anno e inferiore alla media dei 5 anni precedenti (escludendo il consuntivo del 2017) di circa l’8%. Come accade spesso, non tutte le aree hanno i medesimi trend produttivi: cala del 7% la produzione dell’Alto Adige, mentre risale del 5% rispetto alla scorsa stagione quella del Trentino, che rimane ad ogni modo al di sotto della media degli ultimi anni. Continua la crescita strutturale della regione Piemonte, ormai seconda area produttiva italiana dopo il Trentino Alto Adige, con impianti giovani entrati in produzione e con progetti importanti in tema di rinnovo varietale.

                      Recuperano leggermente anche la produzione di Veneto – dove la merce destinata al fresco sarà certamente maggiore rispetto a quella dell’anno passato – Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Cala di quasi l’8% la produzione in Emilia Romagna, colpita dalle gelate primaverili che hanno provocato danni più o meno rilevanti a seconda della varietà. La produzione biologica nel nostro paese fa segnare un record, con circa 178.000 tonnellate, pari all’8,5% del totale, che porta l’Italia ad essere il primo produttore di mele biologiche in Europa.

                      Mele-Prognosfruit-2020-Italia-varietaSulla scia di quanto accadde da qualche anno, l’Italia continua nel processo di diversificazione varietale. Cala ancora, considerata anche una fioritura scarsa praticamente in tutte le aree produttive, la Golden Delicious per la quale ci si attende un raccolto inferiore del 17% rispetto alla scorsa stagione e sotto la media degli ultimi 5 anni (escluso 2017) di più del 20%. Cresce ancora del 10% rispetto allo scorso anno e raggiunge un nuovo record produttivo la Gala, che sfiora le 390.000 tonnellate.

                      Sale del 6% la produzione della Red Delicious, che rimane però al di sotto del proprio potenziale produttivo e si alza del 20%, ma rimane nella media, la produzione di Granny Smith. Si riassesta su valori nella media la Renetta. La Fuji cala del 2% rispetto allo scorso anno e si ferma su valori di gran lunga inferiori alla media degli ultimi anni. Superano ormai le 100.000 tons. le cosiddette nuove varietà, che includono in modo particolare le varietà club, a dimostrazione del fermento in ambito di innovazione varietale che ha visto il mondo melicolo italiano importante protagonista negli ultimi anni.

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