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                      Mele VOG, prospettive ottimistiche per la campagna 2018/19. Raccolto pieno e di qualità

                      Il consorzio melicolo altoatesino prevede un raccolto di mele da tavola di 550 mila tonnellate, un +17% in confronto a una campagna 2017  “assolutamente fuori dalla norma”, sottolinea il direttore Gerhard Dichgans, che si è chiusa in anticipo per mancanza di prodotto. La stagione 2018/19 di VOG è iniziata nella seconda settimana di agosto con le mele Gala. I frutti, in generale, sono di buona qualità, visiva e organolettica. Interessanti le prospettive per le mele club, con un incremento per Pink Lady, Kanzi e Jazz, e un grande passo in avanti per la ancora “giovane” Envy. Cresce anche la produzione di mele biologiche, con oltre 22 mila tonnellate (+48% sul 2017). Anche dal punto di vista commerciale, le prospettive della campagna sono ottimistiche

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      mele VOG

                      VOG prevede un raccolto 2018/19 di mele da tavola di 550 mila tonnellate

                      Si conclude per il Consorzio VOG una stagione melicola assolutamente fuori dalla norma: dopo un ciclo di tre anni “post embargo” difficili, il 2017/2018 è finito in anticipo per mancanza di prodotto. “Una situazione completamente anomala, che non ricordo sia successa in passato. – esordisce il direttore Gerhard Dichgans – In questi ultimi mesi estivi è mancata l’offerta di mele europee e anche i volumi di prodotto importati dall’Emisfero Sud, se parliamo della varietà Gala, pare possano coprire il fabbisogno solo fino alla terza settimana di agosto”. “Il nuovo raccolto di mele europee – continua – anche se si prospetta abbondante, troverà comunque ampi spazi e un mercato vuoto e pronto a consumare le prime mele fresche ora in arrivo”.

                       

                      Per quest’anno, le stime produttive del settore melicolo europeo – presentate ad inizio agosto a Prognosfruit a Warsavia – parlano chiaro: oltre 12 milioni di tonnellate, un raccolto pieno, anche se con qualche punto interrogativo sul reale ammontare del raccolto della Polonia, che da solo vale oltre un terzo del totale europeo, ma che per meno della metà è prodotto per il mercato del fresco. E un punto interrogativo resta anche su qualità e calibri, come diretta conseguenza della prolungata siccità nei mesi primaverili/estivi nelle aree produttive nell’Europa del Nord ed Est.

                       

                      Nonostante questa ipoteca pesante per l’equilibrio dei mercati, il direttore Gerhard Dichgans resta ottimista: “La stagione passata ci ha dato una lezione importante, da ricordare: nonostante i prezzi al consumo fossero elevatissimi in tutti i mercati europei, i consumi espressi in volumi hanno retto bene durante i mesi centrali della campagna. Questo mi lascia ben sperare anche per la nuova stagione: se i prezzi ritorneranno a livelli ‘normali’, i consumi potranno prendere il volo, se supportati da una qualità di prodotto ineccepibile.”

                       

                      Per le cooperative associate al Consorzio, VOG prevede un raccolto di mele da tavola di 550 mila tonnellate, un +17% in confronto al 2017, ma senza raggiungere l’annata d’eccezione 2016, quando furono raccolte oltre 600 mila tonnellate di mele da tavola.

                       

                      Il raccolto è iniziato nella seconda settimana di agosto, con le primissime Gala nella vallata, ed entra ora nel vivo anche nelle zone di collina e montagna. In genere, i frutti in pianta si presentano bene per qualità e maturità non troppo avanzata e con un ottimo contenuto zuccherino. L’accrescimento dei frutti durante i mesi primaverili è stato molto buono, ma forse rallentato nelle ultime settimane calde di luglio ed inizio agosto. I calibri però ritornano nella media, dopo un’annata 2017 molto “piccola”.

                       

                      Gerhard Dichgans VOG

                      Gerhard Dichgans, direttore del consorzio melicolo VOG

                      Se quest’anno in Alto Adige Südtirol non si raggiunge il pieno potenziale produttivo, questo è dovuto ad una forte cascola, e perché in alcune zone di vallata si segnalano impianti scarichi o in alternanza. “Se analizziamo le stime per varietà – afferma Dichgans – Royal Gala è stimata con un incremento del +9%, mentre Golden e Red aumentano rispettivamente del +30% e +25% in confronto all’annata precedente”. Le previsioni per Granny e Fuji sono stabili e ripetono i volumi delle due stagioni passate. Recupera la Braeburn con un raccolto a metà strada tra le due annate precedenti.

                       

                      Buone le prospettive per le mele club, con un incremento per Pink Lady, Kanzi e Jazz, e un grande passo in avanti per la ancora “giovane” Envy, grazie agli impianti messi a dimora negli anni precedenti. Cresce anche la produzione di mele biologiche, con oltre 22 mila tonnellate, un aumento di +48% confrontato con il 2017. Nel comparto delle mele biologiche, spiccano come varietà di punta Gala, Braeburn, Pinova/Evelina e Cripps Pink/Pink Lady.

                       

                      Continua Dichgans: “Abbiamo spedito i primi camion subito dopo ferragosto, e mi attendo un inizio campagna molto attivo, grazie al fatto che entriamo in un mercato vuoto, senza carry-over di mele di vecchio raccolto e poca presenza di mele da oltreoceano”.

                       

                      “Le prime quotazioni rispecchiano i prezzi delle mele d‘importazione, ma è prematuro prevedere l’andamento dei prezzi nelle prossime settimane. – conclude il direttore di VOG – Si dovrà attendere che le maggiori zone di produzione siano entrate nel vivo del raccolto: sicuramente dobbiamo scordarci dei prezzi realizzati stagione scorsa, ma non mi attendo neanche un crollo dei prezzi ai livelli di tre e quattro anni fa. Infatti, i raccolti nei principali Paesi della “vecchia” Europa, come Francia, Italia e Germania, saranno dal 5% al 6 % sotto la media del triennio 2014-2016 e lasciano prevedere un mercato nettamente più equilibrato. Resta l‘incognita dei mercati di esportazione nel bacino mediterraneo, che hanno svolto la funzione di valvola di sfogo dopo l’embargo russo. La cosa più importante, dunque, è recuperare i mercati che la stagione scorsa abbiamo dovuto lasciare in ombra e garantire ai nostri clienti la piena continuità di fornitura per programmare nuovamente una stagione piena”.

                       

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