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                      Messico: ucciso Hipólito Mora, il coltivatore di limoni che sfidava i narcos

                      Una pioggia di mille proiettili ha raggiunto il furgoncino blindato di Hipólito Mora, coltivatore di limoni che sfidava i narcos, senza lasciargli scampo. All’agguato hanno partecipato circa 25 sicari. Il tutto è avvenuto a La Ruana, nel cuore della Tierra Caliente del Michoacán, in Messico. Già sopravvissuto a due attentati, Hipólito Mora era non solo un coltivatore di limoni ma anche un attivista che nel 2014 aveva guidato una rivolta armata contro il potere dei cartelli della droga

                      Dalla Redazione

                      Hipolito Mora

                      Hipolito Mora (fotografia da www.reporteindigo.com)

                      L’attivista 68 enne messicano Hipólito Mora era un contadino, coltivatore di limoni, che sfidava i narcos. Nel 2014 aveva promosso la creazione di gruppi di autodifesa civile per affrontare i narcotrafficanti che controllano l’ovest del Paese, guidando anche una rivolta armata. I narcos però questa volta non gli hanno lasciato scampo. Come riporta La Repubblica, Hipólito Mora è stato ucciso in un imboscata a La Ruana, nel cuore della Tierra Caliente del Michoacán il 29 giugno 2023 insieme a quattro guardie del corpo, mentre stava tornando a casa dal suo frutteto. La polizia, analizzando la scena del crimine, ha fatto sapere che all’operazione hanno partecipato circa 25 sicari e che sul posto sono stati raccolti un migliaio di bossoli di calibri importanti, principalmente per armi lunghe ad alta potenza, che hanno così divelto il furgoncino blindato su cui viaggiava Hipólito Mora, il cui corpo è stato trovato carbonizzato perché i sicari “per sicurezza” hanno dato fuoco al furgone su cui viaggiava.

                      Era la terza volta che ci provavano. Negli ultimi otto mesi – come riporta El Paìs – i criminali avevano tentato di assassinare Hipólito Mora a novembre, nel limoneto che gestiva vicino a casa sua, e a marzo, nel centro della città. In entrambi i casi ci sono stati dei morti, ma lui ne era uscito illeso.

                      Come fa sapere Avvenire: “Il movimento fondato dal coltivatore di limoni Hipólito Mora ha rappresentato una spina nel fianco per la Familia Michoacana e los Caballeros Templarios, i principali gruppi della zona, e ha messo in luce la debolezza o la complicità dello Stato nei confronti delle mafie. Ben presto, però, le stesse milizie sono state accusate di legami con i narcotrafficanti rivali. Dopo scontri e polemiche, alla fine, Mora aveva accettato di far confluire le forze di autodifesa all’interno della polizia rurale durante l’amministrazione di Enrique Peña Nieto. Nel 2021, si era candidato come governatore ma non era stato eletto. Di recente si era scagliato contro lo Stato di fronte all’avanzata del cartello di Jalisco”.

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