Dopo i pionieri Esselunga e, più di recente, Coop, anche Naturasì, che fino a questo momento aveva incentrato le vendite sulle proprie botteghe a marchio, sbarca nel mondo degli e-shop. Ancora una volta esclusi i fresh products dall’operazione

Sempre più realtà decidono di affiancare ai punti vendita fisici dei negozi virtuali, a portata di click in ogni momento. Il trend dell’acquisto online ha ormai coinvolto prepotentemente anche il biologico.

Grazie al nuovo e-shop, Naturasì potrà ora raggiungere le zone d’Italia meno servite dalla presenza di punti vendita del biologico. Circa 5500 prodotti certificati food e non food saranno sempre a portata di click e verranno messe in evidenza le offerte del mese. E’ prevista flessibilità sia per i metodi di pagamento che per la modalità di effettuazione dell’ordine, via e-mail, fax o telefonica, oltre che semplicemente dal sito web dell’e-shop.

La strategia di vendita green riguarderà anche la scelta degli imballaggi. I materiali selezionati per confezionare i pacchi da consegnare saranno completamente riciclabili e a basso impatto ambientale. Non mancano le promesse di velocità di risposta, puntualità nell’evasione degli ordini e assistenza tecnica, accompagnate da una gestione specifica degli ordini online e da un servizio di assistenza clienti apposito.

Il bio si propone dunque di unire in modo sempre più stretto natura e ricorso alla tecnologia, per garantire una maggiore sostenibilità degli acquisti. Con la crescita del settore, anche le reti di vendita si espandono, e mentre c’è chi ha deciso di contare ancora su una rete di vendita porta a porta, gran parte delle realtà italiane del biologico, più e meno giovani, scelgono proprio ll web come proprio nuovo trampolino di lancio.

Biologico in Italia

Il bio è in crescita. Sempre più italiani scelgono prodotti biologici guidati da motivazioni legate alla salute e al benessere dell’ambiente e delle persone.

L’Italia, infatti, si posiziona tra i Paesi trainanti nell’agricoltura biologica, confermandosi in prima posizione nell’UE per numero di produttori (43.815) e in seconda (dopo la Spagna), per superfici. Nella classifica europea l’Italia è al quarto posto, con un giro d’affari di 1,7 mld e un peso sul valore totale dell’UE dell’8%.