L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Nomisma: ortofrutta labour intensive. In Marocco salario agricolo a 1 euro l’ora

                      Nomisma-Itallia-Ortofrutta-IT-SP-MA-paga-oraria-31-0519

                      (Fonte: Nomisma)

                      Nel corso del convegno “Ortofrutta: il fattore lavoro come elemento di competitività del settore”, promosso da Italia Ortofrutta presso Fico Eataly World (Bologna) il 31 maggio, Nomisma ha presentato lo studio “Ortofrutta in Italia: profilo di un settore labour intensive” in cui emerge come la manodopera sia il costo di gran lunga maggiore da sostenere per un’azienda del settore ortofrutta. La paga oraria in Italia è però superiore di 11 volte rispetto al Marocco ed è quasi doppia rispetto alla Spagna. Questo spiega la difficoltà, per le nostre imprese ortofrutticole, a competere non solo sui mercati globali ma anche su quello interno. Delineato il problema, quali interventi si potrebbero mettere in atto per risolverlo?

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Nomisma-labour-intensive-Italia-Ortofrutta.31-05-19

                      (Fonte Nomisma)

                      Con 13,5 miliardi di euro di valore della produzione ottenuta nel 2018, circa 900 mila ettari di superficie e 346 mila imprese, l’ortofrutta contribuisce alla creazione di un quarto del valore dell’agricoltura italiana. Grazie a queste dimensioni, l’Italia genera il 15% del totale del valore della produzione ortofrutticola dell’Unione europea, seconda sola alla Spagna (21%). Il settore ortofrutticolo si caratterizza per una domanda di lavoro superiore rispetto alle altre produzioni agricole. Il 43% dei rapporti di lavoro attivati in agricoltura nel 2017 fa riferimento, infatti, alle colture ortofrutticole. Nel 2017 si sono registrati 1.097.007 occupati nel settore agricolo (con una variazione positiva + 4% nel periodo 2012-2017) prevalentemente al Sud (57%), seguito dal Nord (31%) e Centro (12%). Il costo del lavoro in fase di lavorazione e condizionamento dell’ortofrutta (tavola sopra), inoltre, incide per il 59% sul valore aggiunto del settore, contro il 50% del vitivinicolo, anch’esso labour-intensive.

                       

                      Nomisma-Itallia-Ortofrutta-IT-SP-MA-paga-oraria-31-0519

                      (Fonte: Nomisma)

                      “Le giornate di lavoro per ettaro necessarie in fase di coltivazione e raccolta variano da 81 per le mele, fino alle 516 per la fragola”, ha evidenziato Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta. “Se al costo del lavoro della fase agricola si somma quello relativo alle operazioni di lavorazione e condizionamento in magazzino, emerge come circa il 40% del ricavo delle vendite di una organizzazione di produttori del settore ortofrutticolo (OP) sia destinato a remunerare il solo fattore lavoro. “La mancanza di redditività del settore ostacola gli investimenti in ricerca, sviluppo ed innovazione che sono alla base della competitività futura. È necessario quindi impostare delle scelte strategiche che intervengano per restituire valore e competitività al settore. Dobbiamo trasmettere ai consumatori il plus del prodotto nazionale – che spesso invece è invisibile sui banchi di vendita – e far comprendere che il benckmark dell’ortofrutta italiana non può essere il costo di produzione di un Paese extra europeo che rpdiuce a costi di gran lunga inferiori ai nostri”.

                       

                      Nomisma-Italia-Ortofrutta-conclusioni-31-05-19

                      (Fonte: Nomisma)

                      Dallo studio di Nomisma – Italia Ortofrutta emerge anche come l’ortofrutta, pur essendo uno dei settori di maggiore rilievo dell’agricoltura italiana, sconti ancora un’eccessiva frammentazione produttiva che incide sulla competitività del comparto. “Rispetto alla lavorazione l’ortofrutta italiana esprime un’elevata domanda di lavoro con elevati carichi di punta stagionali e un’incomprimibilità al crescere delle dimensioni. Passando poi a considerare il confronto con gli altri Paesi emerge come l’Italia sconti un differenziale di competitività rispetto ad altri player che sono avvantaggiati da un costo del lavoro inferiore”, ha rimarcato Ersilia Di Tullio, senior project manager Nomisma. Rispetto al differenziale del costo del lavoro tra Italia, Spagna e Marocco, emerge come nel Belpaese rispetto a 39 ore di lavoro settimanali il salario agricolo medio è di 11,1 euro l’ora. Passando alla Penisola iberica, le ore di lavoro settimanali salgono a 44 mentre il salario agricolo medio è di 6,8 euro l’ora. In Marocco infine le ore di lavoro sono 48 per un salario agricolo medio di 1,0 euro l’ora.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine