Di Massimiliano Lollis
In Norvegia aumenta la sinergia tra Gdo e mondo del vertical farming con la partnership avviata tra Avisomo – azienda di Oslo fondata nel 2018 e specializzata nello sviluppo di sistemi di vertical farm chiavi in mano e tecnologie collegate – e Coop Norway, seconda catena di supermercati del Paese. Scopo della collaborazione è la costruzione di una vertical farm completamente automatizzata e direttamente integrata nel centro di distribuzione esistente dell’insegna a Gardermoen, ad una cinquantina di km dalla capitale.
Come riportato, tra gli altri, da Eurofruit, al centro della partnership c’è un investimento comune da 5,2 milioni di euro, che permetterà di garantire ai norvegesi insalate fresche, economiche e a Km zero per tutto l’anno. Secondo Avisomo, l’integrazione della vertical farm nelle catene di distribuzione di Coop Norway permetterà di condividere tra le due realtà i rischi relativi all’energia, alle fluttuazioni dei prezzi alimentari, all’accesso ai consumatori, alla stabilità e alla longevità dei prodotti, e di ridurre la necessità di intermediari. Un vantaggio non certo trascurabile in un momento storico in cui il dinamico settore del vertical farming ha subito, negli ultimi anni, un rallentamento a causa dell’aumento dei prezzi energetici, dei tassi di interesse e del costo del denaro.
Per quanto riguarda il nuovo impianto – si legge su Vertical Farm Daily – la struttura si sviluppa su un’area da un migliaio di metri quadri con una produzione prevista di insalate che va dai 110 alle 150 tonnellate all’anno. Date queste premesse, la joint venture ha il potenziale per trasformare il modo in cui nel prossimo futuro Coop Norway si procurerà e distribuirà le sue insalate. Non solo: l’obiettivo dichiarato – ancor più ambizioso – è quello di arrivare a trasformare il sistema alimentare per garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale della Norvegia e non solo. Allo stesso tempo, l’impianto e la struttura di ricerca e sviluppo di Avisomo saranno utilizzati per testare nuove varietà e introdurle sul mercato in base alle variazioni stagionali.
“Stiamo costruendo – afferma Endre Harnes, chief operating officer di Avisomo – una linea di automazione in grado di gestire fino a 1.500 tonnellate di verdure a foglia all’anno e stiamo pianificando di espandere la struttura di conseguenza. Una volta che tutto sarà sistemato, i prodotti dell’impianto dovrebbero arrivare nei punti vendita della Coop Norway entro la fine del 2024”.
Il sistema di coltivazione indoor di Avisomo – che prende il nome Frøy dal dio norreno del vento, della pioggia e del sole – sarà completamente automatizzato e gestito a distanza e garantirà la produzione, 365 giorni all’anno, di verdure e insalate su scala e a costi competitivi senza alcuna forma di interazione umana con le piante, eliminando la necessità di importazione e garantendo qualità, convenienza e ridotto impatto sul clima.
“Il nostro approccio – commenta Martin Molenaar, Ceo di Avisomo – si basa sulla coltivazione di prodotti direttamente in carrelli di dimensioni standard, ben consolidati nell’industria alimentare, e sullo spostamento dei vassoi di piantine all’interno della struttura tramite appositi robot”.
Piena soddisfazione è stata espressa anche da Hege Berg-Knudsen, Ceo di Coop Norway Industries: “Vediamo un enorme potenziale – afferma – nella collaborazione con Avisomo per costruire la prima vertical farm di Coop Norway e avviare così il processo per garantire le nostre consegne di lattuga tutto l’anno. Negli ultimi cinque anni abbiamo cercato fornitori di tecnologia in grado di soddisfare le nostre esigenze e Avisomo è la prima azienda a fornire una soluzione scalabile e compatibile con la completa automazione”.
Secondo Avisomo, che spera di aiutare la Norvegia a diventare autosufficiente in termini di produzione di verdure e insalate, il sistema indoor – che in genere assicura l’abbattimento degli sprechi e l’utilizzo idrico – può essere ancor più utile nel loro Paese: “Attualmente importiamo circa 7mila tonnellate di rucola all’anno, per un valore di vendita totale di 160 milioni di euro. Ora, grazie al nostro sistema, ne sarà coltivata molta in Norvegia, con tutti i vantaggi economici, sociali e ambientali che ne derivano”.
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