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                      Nuova strategia per Metro: store più piccoli e nei centri urbani, più alimentare

                      Metro_A&F_11-05-15
                      Olaf Koch, ceo del gruppo tedesco che ha 2.200 punti vendita e fattura oltre 60 miliardi di euro, ha spiegato a Affari&Finanza la nuova strategia: “L’era degli immensi magazzini dove si trova di tutto è tramontata. Puntiamo su centri più piccoli specializzati nell’alimentare di alta qualità, inseriti il più possibile nei centri delle città. Negozi familiari a partire dal nome: “Casa dell’Horeca”, un modello nato in Italia e che sarà esportato, con quel nome, in tutto il mondo

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Metro A&F 11-05-15 TLa catena simbolo del gigantismo commerciale ci ripensa. Come riporta il settimanale di Repubblica Affari&Finanza nell’edizione dell’11 maggio, il ceo Olaf Koch della catena riservata a una clientela business composta da ristoratori, hotel, e operatori del catering, ha dichiarato che “nell’ambito del nostro generale processo di riorganizzazione, puntiamo su negozi più piccoli, più personalizzati, a dimensione più intima”. Certo per piccoli negozi bisogna intendersi: parliamo di 3-4.000 metri quadri contro i 10-12 mila di un Metro tradizionale. Un altro aspetto ritenuto strategico è la posizione: il più possibile nei centri delle città, non più in zone periferiche.

                       

                      Saranno negozi familiari a partire dal nome, “Casa dell’Horeca”, usato in lingua italiana in tutti i Paesi a testimonianza che l’Italian sounding va sempre forte. Le prima di queste case sono stata aperta a Roma e a Milano, poi in spagna e Francia e a breve sarà la volta della Germania. “Proseguiremo con le aperture – ha precisato Koch – e via via allargheremo il concetto ad altri mercati come l’Europa Orientale, la Cina e il Giappone. Devo dire che in questa nuova vita per la Metro voi italiani siete stati degli apripista perché coincide con la scelta dell’alimentazione di qualità in cui non avete rivali L’Expo sarà la consacrazione di questo ruolo globale”.

                       

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                      “Nelle ‘Case’ – ha fatto sapere Koch – vendiamo innanzitutto generi alimentari di prima scelta, molto più raffinati e ricercati di quelli che siamo soliti trattare, tutti a denominazione rigorosamente di origine contollata e con una particolare attenzione ai prodotti biologici e al reparto freschi e freschissimi. La clientela, inoltre, può trovare tutto quello che serve per arredare la cucina di un ristorante, per illuminarla, per attrezzarla, per vestire i camerieri, nonché cucine e lavastoviglie specificamente disegnate”. L’Italia è per Metro un mercato strategico: i potenziali clienti, fra alberghi e ristoranti di ogni tipo sono almeno 300 mila e sarebbero già oggi 200 mila quelli serviti dal colosso tedesco.

                       

                      Il gruppo Metro è articolato in quattro realtà: la Metro Cash & Carry, oltre 750 punti vendita nel mondo riservati ai clienti professionali che con 31 miliardi rappresenta quasi la metà del fatturato globale; la Media Markt-Saturn (media World in Italia) che opera nell’elettronica di consumo con 986 punti vendita nel mondo, e poi due insegne non presenti in Italia come gli ipermercati Real e i department store Galeria Kaufhof. In questa struttura, ogni comparto ha le sue specifiche esigenze, ma Olaf Koch, nato nel 1970 a Bad Soden am Taunus, piccolo comune dell’Assia, Mba all’università di Stoccarda, dal 2012 ceo della capogruppo, attribuisce un’importanza speciale allo sviluppo delle “Case dell’Horeca”, modello nato in Italia che sarà esportato in tutto il mondo.