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                      Op Armonia, il presidente Marco Eleuteri: “Coltiviamo le clementine del futuro”

                      Il presidente dell’organizzazione di produttori, con sede a Battipaglia e soci in tutto il Sud Italia, fa il punto sulla campagna delle clementine, in parte condizionata dal cambiamento climatico in corso. E rilancia su ricerca e innovazione varietale come strumenti fondamentali per selezionare frutti migliori e più resilienti: come la clementina Perrina, varietà tardiva che partirà ufficialmente proprio a gennaio 2024. Il conto alla rovescia è già cominciato

                       di Maddalena De Franchis

                      Op Armonia clementine Eleuteri

                      Eleuteri su Dolce Clementina: “Ci aspettiamo di superare i 3 milioni di cestini venduti In Gdo”

                      Le chiamano “le clementine del futuro”, perché si sono dimostrate più resistenti al cambiamento climatico e salveranno, probabilmente, la produzione italiana di questo frutto – uno dei più amati della stagione invernale, assieme alle arance – negli anni a venire. Sono le varietà tardive, sviluppate grazie a un investimento costante nella ricerca scientifica e nella selezione genetica delle piante migliori: un investimento cui ha contribuito Op Armonia, una delle maggiori realtà produttive e distributive del nostro Mezzogiorno. Ne abbiamo parlato con il presidente, Marco Eleuteri.

                      Campagna al via in ritardo, ma c’è cauto ottimismo

                      “Visto il persistere del caldo anomalo per quasi tutta la stagione autunnale, temevamo un forte scadimento della qualità, che fortunatamente non si è verificato – esordisce Eleuteri -. La campagna è partita in ritardo, certo, ma per ora possiamo dirci soddisfatti e fiduciosi, specie in vista del consueto aumento dei consumi per le festività natalizie. Ma il nostro ottimismo è dovuto in particolare alle buone aspettative sulle nostre varietà tardive, che ci consentiranno di proseguire con la raccolta addirittura fino ai primi di aprile: un’opportunità che ci sarebbe stata preclusa se avessimo continuato a coltivare solo la clementina comune. Quest’ultima terminerà, come di consueto, all’inizio di gennaio”.

                      La ricerca sulle varietà tardive

                      Tra le varietà tardive su cui Op Armonia ha puntato da tempo c’è la cosiddetta Perrina, così chiamata dal nome del suo scopritore, Francesco Perri, agronomo calabrese specializzato in agrumi. Fin dalla metà degli anni Novanta, l’esperto ha lavorato, assieme a Op Armonia e al Crea-Ofa di Acireale (ente pubblico e principale centro di ricerca agrumicola nazionale), a un programma di miglioramento genetico della clementina italiana. Un progetto lungo e impegnativo, finanziato da investimenti ingenti e con centinaia di ibridi ancora in osservazione. Un primo risultato, però, è stato proprio la Perrina, varietà stabile, sicura e molto più resistente alle avversità atmosferiche, che ha cominciato ad aggiudicarsi prestigiosi riconoscimenti internazionali prima ancora di essere lanciata sul mercato (la produzione entrerà a regime proprio all’inizio del 2024, dopo anni di sperimentazione).

                      Perrina e Tango allungheranno il calendario commerciale delle clementine

                      “Coltiveremo la Perrina dalla seconda metà di gennaio – prosegue Eleuteri – mentre a febbraio giungerà a maturazione la cultivar Tango/Tang gold, per la quale ci aspettiamo una produzione tra 7 mila e 10 mila quintali, ottenuti in buona parte sui nostri 35 ettari aziendali, specificamente dedicati agli agrumi. La Tango è una varietà naturalmente più costosa di altre, perché gravata da royalties, ma molto redditizia. Fino alla seconda metà di marzo, infatti, garantisce sul mercato una pezzatura elevata, grado eccellente e un’ottima pelabilità. Anche la produttività è decisamente superiore: da una media di 200 quintali per ettaro della clementina comune, si passa infatti a 300 quintali per ettaro”. Ciò per ribadire l’importanza della ricerca in agricoltura come unica soluzione finora percorribile per fronteggiare un cambiamento climatico ormai inevitabile: “se lavoriamo sul miglioramento varietale, ampliamo il calendario commerciale e incrementiamo le rese – sottolinea Eleuteri -. L’agricoltura tradizionale, intesa come coltivazione di varietà comuni e orientata più sul prezzo che sulla qualità, risulta sempre meno competitiva sul panorama internazionale. Garantisce profitti minori e, in prospettiva, non assicurerà il futuro dell’agricoltura nazionale, anzi, ne mette a rischio la stessa sopravvivenza”.

                      Dolce clementina sempre più apprezzata

                      Non basta lavorare bene sul campo, insomma: occorre investire su prodotti ad alto valore aggiunto. Fra questi, il presidente di Op Armonia non può non citare Dolce Clementina, la linea premium delle clementine coltivate fra il golfo di Taranto e la piana di Sibari, laddove l’inverno è più dolce. “Le vendite sono in continua crescita, stagione dopo stagione – conclude – quest’anno ci aspettiamo di superare quota 3 milioni di cestini venduti nella grande distribuzione italiana. È la conferma che il consumatore è disposto a spendere un po’ di più per un prodotto migliore: la qualità paga. Se si lavora sulla qualità con costanza e senza cambiare rotta, i risultati arrivano”.

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