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                      Penny Market lancia MyBio Bellezze Naturali: frutta e verdura biologiche brutte ma buone

                      Penny Market si unisce a Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano e Banco Alimentare per fare sistema contro lo spreco alimentare, prendendo le mosse dal punto iniziale della catena del valore, ovvero dalla produzione. In questo contesto si inserisce la nuova linea MyBio Bellezze Naturali, una gamma di prodotti ortofrutticoli biologici esteticamente imperfetti ma buoni da mangiare, che si pone contro il food waste lavorando a monte della filiera. Patate, limoni, zucchine, carote, pomodori a grappolo, mele: prodotti di origine italiana, caratterizzati dalle quattro B, ovvero brutti, buoni, bravi, biologici

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Penny Market My Bio bIn Italia, ogni anno, secondo i dati di una ricerca condotta dal Politecnico di Milano, vengono sprecate 5,1 milioni di tonnellate di cibo, equivalenti al 15,4% dei consumi annui alimentari con un impatto economico di 12,6 miliardi di euro e ambientale di 13 milioni di tonnellate CO2 equivalenti emesse. Il costo dello spreco alimentare, però, non si esaurisce nel solo costo per la realizzazione del prodotto, ma comprende anche quello previsto per il suo smaltimento. Infatti, lo spreco dipende per il 53% dalle aziende della filiera e per il restante 47% dai consumatori. Per un futuro più sostenibile, è necessario perciò prendere le mosse dal punto iniziale della catena del valore, ovvero dalla produzione. In questa direzione si muovono Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano, Banco Alimentare e Penny Market, che uniscono le forze per fare fronte al food waste, partendo dal presupposto che lo spreco sia il risultato di un’anomalia di un intero organismo, e non di una sua parte.

                       

                      “Secondo i nostri dati, – dichiara Giulia Bartezzaghi, ricercatrice dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano – nella fase di produzione sono generati due milioni di tonnellate di eccedenze, di cui l’86% diventa spreco con un costo economico pari a 1 miliardo di euro l’anno. Una delle cause dello spreco è riconducibile alla non conformità agli standard di mercato: ciò significa che i prodotti sono perfettamente edibili e conformi ai requisiti di legge in materia di sicurezza alimentare, ma per motivi essenzialmente estetici sono preventivamente scartati, prima ancora di entrare nel circuito della distribuzione e non arrivando neppure a scaffale”.

                       

                      In questo senso è fondamentale puntare su misure che incidano profondamente sulla struttura della filiera: la maggior parte delle azioni messe in campo fino ad oggi ha preso di petto, in maniera più che positiva, ‘l’ultimo miglio’. È necessario perciò affiancare a quanto viene già fatto sul piano sociale un quadro articolato di interventi per recuperare il valore culturale e naturale del cibo. In questa direzione si muove il nuovo progetto di Penny Market, che lancia la linea MyBio Bellezze Naturali, una gamma di prodotti ortofrutticoli biologici esteticamente imperfetti ma buoni da mangiare. Patate, limoni, zucchine, carote, pomodori a grappolo, mele: si tratta di prodotti tutti bio e di origine italiana, valorizzati da un packaging biodegradabile e compostabile.

                       

                      Oggi i prodotti ortofrutticoli che non rispondono a canoni estetici di perfezione assoluta vengono spesso eliminati dai produttori o dai grossisti aumentando gli scarti e causando perdite economiche ai fornitori stessi. I dati sullo spreco alimentare dicono che il 12% delle eccedenze nella produzione è causato proprio dalla non conformità agli standard estetici richiesti dal mercato. Proprio per questo, Penny Market ha deciso di puntare su questi prodotti, mettendoli in vendita: ciò contribuisce a rendere la filiera più equilibrata, da una parte facendo capire ai consumatori che si tratta di alimenti ‘speciali fuori, perfetti dentro’, frutto di passione per il territorio e di competenze distintive, dall’altro, favorendo il conto economico dei produttori, remunerati equamente per il loro lavoro. “Siamo orgogliosi di presentare la nuova linea MyBio Bellezze Naturali, che è solo l’ultimo tassello di un approccio più vasto legato alla sostenibilità. – sottolinea Gotthard Klingan, amministratore aelegato di Penny Market – Quest’ultima iniziativa rappresenta una strada per incidere in profondità nella lotta allo spreco, permettendoci al contempo di garantire ai consumatori un assortimento di prodotti alimentari genuini e naturali”.

                       

                      Prevenzione strutturale significa agire sulla filiera nel suo complesso, dalla produzione al consumo… e oltre. A questo si dedica dal 1989 il Banco Alimentare, che solo nel 2017 ha aiutato oltre 1 milione e mezzo di italiani attraverso circa 8.000 strutture caritative convenzionate, grazie alle quali ha distribuito più di 91.000 tonnellate di cibo destinate alla discarica. Tutto questo è stato possibile grazie ai 1.800 volontari di tutta Italia. “Da anni collaboriamo con le persone di Penny Market, per il recupero di eccedenze alimentari non deperibili e fresche; inoltre, lo scorso anno, con il progetto ‘Dona un SorRISO!’, PENNY MARKET ha devoluto a Banco Alimentare 15.000 chili di riso, pari a 150.000 porzioni”, aggiunge Andrea Giussani, presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus.

                       

                      Un modello che deve cambiare prospettiva, mostrando come la lotta agli sprechi e la commercializzazione di prodotti 4B – brutti, buoni, bravi, biologici – può essere considerato un vantaggio competitivo, soprattutto per i piccoli produttori che hanno la possibilità di far conoscere anche all’estero la propria frutta e verdura: Campina Verde è l’azienda del Gruppo Rewe – lo stesso al quale appartiene Penny Market – che si occupa di far conoscere i prodotti biologici italiani in tutta Europa, svolgendo un ruolo di collettore nella distribuzione di prodotto, anche di piccoli quantitativi, nonché nell’internazionalizzazione del biologico, al fine di consentire la distribuzione dei prodotti anche di  fornitori di minore dimensione, che diversamente non potrebbero accedere al mercato internazionale.

                       

                      “Grazie a Penny Market e al Gruppo Rewe, sugli scaffali dei supermercati del Gruppo in tutta Europa, sarà possibile trovare sempre di più prodotti italiani di alta qualità: frutta e verdura biologici che raccontano un territorio e le sue bellezze, veri e propri ambasciatori del made in Italy e strumenti di marketing territoriale” ha concluso Elena Bongiovanni, direttore operativo  di Campina Verde.

                       

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