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                      Planet Farms e caro-bollette: “Dai problemi nascono le soluzioni migliori”

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                      Nelle camere bianche si utilizzano lampade ad alta efficienza Philips

                      Le insalate ed erbe aromatiche prodotte all’interno di ipertecnologiche vertical farm sono ormai approdate in diverse insegne della grande distribuzione. Planet Farms è oggi la società di riferimento per questo tipo di coltivazione: chi esce da Milano e prende l’autostrada in direzione Venezia non può non notare all’altezza di Cavenago il grande stabilimento inaugurato lo scorso 25 ottobre. Il settore, però, soffre oggi la condizione di industria energivora: come sta reagendo al caro-bollette? Daniele Benatoff (cofondatore di Planet Farms): “Ci sono ancora grandi margini di miglioramento e innovazione nei nostri sistemi produttivi. Storicamente è proprio dai problemi che nascono le migliori soluzioni per il futuro”

                      Dalla Redazione

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                      Nelle vertical farm si fa grande utilizzo di lampade led (foto: Planet Farms)

                      A livello globale le insalate e le erbe aromatiche da vertical farming hanno avuto un giro d’affari di 5,5 miliardi di dollari nel 2020. Nel 2021 è stato di 6,7 miliardi di dollari (+22%). La crescita dovrebbe continuare in modo consistente: il fatturato è previsto che arrivi a 20 miliardi di dollari nel 2026, triplicando sostanzialmente in cinque anni. Sempre a livello globale. Un fenomeno che riguarda in pieno anche l’Italia, dato che tra le numerose società che si occupano di vertical farming oggi attive c’è anche Planet Farms, che lo scorso 25 ottobre ha inaugurato la più grande e avanzata vertical farm d’Europa a Cavenago, alle porte di Milano.

                      Dicevamo: la crescita dovrebbe continuare. Usiamo il condizionale perché il caro-bollette che stiamo vivendo mette a dura prova un’industria che è fortemente energivora: insalatine ed erbe aromatiche – un domani anche piccoli frutti come mirtilli, lamponi, more e fragole – crescono all’interno di magazzini ipertecnologici chiusi, illuminate non dalla luce del sole ma da kilometri di lampade led. L’energia serve anche per far crescere alla temperatura ideale i diversi vegetali. Un sistema virtuoso che risparmia oltre il 90% di acqua rispetto all’agricoltura tradizionale e che regala vegetali pieni di gusto, croccanti e dalla lunga shelf-life, 100% privi di pesticidi.

                      Quello che era considerato il futuro dell’agricoltura, capace di attrarre investimenti da tutto il mondo, è giunto quindi prematuramente al capolinea? Non è di questo avviso Daniele Benatoff, cofondatore con Luca Travaglini di Planet Farms, intervistato da Affari&Finanza, l’inserto economico di la Repubblica in edicola il 14 marzo. “Dobbiamo tenere sempre a mente che il nostro metodo produttivo è ancora allo stato embrionale – spiega Benatoff – ma sappiamo che ci sono grandi margini per il miglioramento e l’innovazione. Credo che le criticità di oggi non saranno necessariamente un problema anche in futuro. Anzi, storicamente è proprio dai problemi che nascono le soluzioni“.

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