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                      Porro di Cervere, la testimonial del pregiato bulbo è un’aspirante Miss Italia

                      Francesca Bergesio, giovane prefinalista di Miss Italia in lizza per contendersi la fascia dell’ambito concorso di bellezza, in un reel racconta alle sue migliaia di follower il porro di Cervere, eccellenza orticola coltivata nell’omonimo comune in provincia di Cuneo. Celebre per il suo bulbo lunghissimo, si contraddistingue per la sua particolare dolcezza e la sua elevata digeribilità. È coltivato da una quarantina di soci e distribuito in Gdo nei punti vendita del gruppo Dimar

                      di Carlotta Benini

                      Più tenero, più dolce e più digeribile di un porro tradizionale, e con proprietà nutraceutiche elevate che, al pari di un’erba officinale, lo rendono prezioso per la salute e per fare prevenzione a tavola. È il porro di Cervere, cultivar coltivata nell’omonimo comune in provincia di Cuneo conosciuto anche come il “porro lungo d’inverno”, date le dimensioni della parte bianca della pianta, che possono raggiungere i 60 cm di lunghezza. Questa eccellenza orticola che rappresenta più del 60% della produzione totale di porri del Piemonte oggi ha una nuova testimonial: Francesca Bergesio, giovane prefinalista di Miss Italia che a settembre sfilerà sulla passerella (probabilmente in Calabria, location non ancora annunciata) per guadagnarsi l’accesso al concorso di bellezza più ambito d’Italia.

                      Diciotto anni, studentessa iscritta al primo anno di Medicina con la passione per il cinema, sui social l’aspirante Miss Italia piemontese ha già migliaia di follower e approfitta del suo seguito per raccontare al web i tesori del suo territorio di origine, compreso appunto il pregiato bulbo di Cervere. “Questa eccellenza del nostro territorio proprio qui passa dalla terra alla tavola – esordisce Francesca Bergesio in un reel su Instagram -. Il porro viene lavorato da mani sapienti e laboriose di uomini e di donne in questa valle”. “Seminato a febbraio, trapiantato a giugno nelle lunghissime file alle mie spalle e raccolto nel mese di ottobre, a novembre viene degustato da migliaia di turisti”, prosegue, nella sagra dedicata che quest’anno è in programma dall’11 al 26 novembre.

                      Le caratteristiche organolettiche uniche del porro di Cervere sono date dai terreni in cui è coltivato, composti da limo, sabbia fine e calcare: una combinazione abbastanza rara in natura, che fa sì che questo ortaggio sviluppi un sapore particolarmente dolce e gradevole al palato. Inoltre il microclima tipico di questo territorio, con una luminosità buona ma non violenta, determina la produzione di porri assai lunghi e teneri, con basso contenuto in lignina e cellulosa, caratteristica che determina l’elevata digeribilità rispetto a un porro tradizionale. Infine la ventosità leggera e costante, ma non intensa e violenta, determina condizioni sfavorevoli allo sviluppo delle malattie fungine, per cui non vi è la necessità di effettuare trattamenti con prodotti anticrittogamici, come si legge sul sito del Consorzio per la Tutela e valorizzazione del Porro di Cervere.

                      Oggi il pregiato bulbo del cuneese è coltivato da una quarantina di soci del territorio ed è distribuito in Gdo nei supermercati Mercatò del gruppo Dimar, in Piemonte.

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