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                      Furti nelle campagne: nel Veronese rubate 870 piante di kiwi a un solo frutticoltore

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                      Produttori veronesi in ginocchio per i numerosi furti di peschi e actidinidie, pregiate e ormai introvabili nei vivai. I colpi sono ben organizzati, ma per le vittime non esiste assicurazione

                       

                      kiwiI frutteti sono mete invitanti per i ladri. E non solo per i trattori o i mezzi agricoli. Ora nel mirino ci sono piante già messe a dimora, rubate di notte con facilità dal momento che il buio e l’isolamento delle campagne agevolano il lavoro dei malviventi. Diversi episodi sono stati denunciati di recente nella campagna veronese: “Molto spesso spariscono da un frutteto venti o trenta piante. I ladri agiscono a pochi giorni dalla messa a dimora delle pianticelle perché sono più facili da estrarre dal terreno”, ha spiegato al quotidiano L’Arena Alessio Giacopini, direttore del mercato ortofrutticolo di Sommacampagna e Sona (ci troviamo in provincia di Verona).

                       

                      “Metodi di difesa ce ne sono ben pochi”, ha aggiunto, “più di fare qualche passaggio la notte in campagna è difficile monitorare. In Valpolicella il fenomeno è diffuso soprattutto nei vigneti, dove si verificano delle vere e proprie razzie”. In un’altra area del veronese, quella di Villafranca, nel mirino finiscono spesso peschi e piante di kiwi: a un produttore, all’interno del suo nuovo impianto al quale stava lavorando dall’inizio dell’inverno, sono state prelevate in una notte 870 actinidie Hayward, che aveva piantato un mese e mezzo fa circa, per un valore complessivo di diecimila euro.

                       

                      Con ogni probabilità si tratta di furti su commissione, a maggior ragione perché di quelle piante quest’anno non se ne trovano più: “Non ce ne sono più sul mercato, sono state acquistate tutte”, ha aggiunto Giacopini, “la stagione della pesca è andata male, tutti hanno comprato kiwi e le riserve dei vivaisti sono esaurite. Occorrerà attendere il prossimo anno”. Prodotti pregiati, peraltro non sostituibili perché nei vivai non sono più disponibili. E la preoccupazione tra i produttori dilaga, perché gli episodi di sottrazione di peschi e actidinidie si fanno sempre più frequenti e non esistono assicurazioni che ripaghino dei danni.

                       

                      Insomma, se in passato si temeva per le attrezzature o per i motori che alimentano il sistema di irrigazione a pioggia, che sono trasportabili, ora si teme per le piante che sono diventate un valore pregiato e sono facili da rubare. Non ci sono difese in campagna e un furto come questo è un’operazione ben organizzata.