Dalla Redazione
Pera italiana, ultima chiamata. Regione Emilia-Romagna ha deciso di promuovere la costituzione di una AOP – Associazione di Organizzazione di Produttori, la prima in Italia nel settore ortofrutta aperta anche a non OP e quindi a privati, come previsto dal Regolamento Omnibus dell’UE, al fine di risollevare le sorti della pericoltura della regione, che rappresenta oltre il 70% della produzione italiana di pere e quasi il 100% della produzione europea della pregiata varietà Abate Fètel. Il tentativo di organizzare la produzione e centralizzare la commercializzazione attraverso le due OP Opera e Origine non ha dato i risultati sperati. Inoltre gli ultimi anni hanno visto abbattersi sulla coltura maltempo, cimice asiatica e maculatura bruna, con perdite economiche stimate per i soli primi 6 mesi del 2021 di oltre 430 milioni di euro. Il piano di rilancio della pera è stato presentato il 14 giugno dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.
La Regione Emilia-Romagna ha deciso di investire oltre 2,3 milioni di euro, tra il 2021 e il 2022, per sostenere la nuova AOP, che sarà costituita nei prossimi mesi, oltre a contributi per la certificazione IGP e per la promozione sui mercati nazionali ed esteri. Non solo, proprio per rendere questo frutto più resistente e tollerante alle avversità, oltre alla lotta alla cimice asiatica, che dallo scorso anno si avvale dell’introduzione della piccola e innocua vespa samurai con risultati incoraggianti, i Consorzi Fitosanitari di Modena e di Reggio Emilia con un cofinanziamento della Regione stanno lavorando a un progetto innovativo per difendere le pere dalla maculatura bruna, avversità che ha colpito pesantemente negli ultimi due anni. Si tratta di un nuovo progetto che mutua l’esperienza in corso per il settore vitivinicolo e vede al lavoro anche l’Università di Bologna per la realizzazione di uno spray a base di RNA in grado di contrastare la maculatura bruna.
“L’ortofrutta è un settore strategico per l’agroalimentare della nostra regione – hanno affermato Bonaccini e Mammi – e la pera, uno dei 44 prodotti DOP e IGP che fanno dell’Emilia-Romagna la regione leader in Europa per prodotti con certificazione di qualità e origine controllata, è una delle nostre eccellenze riconosciute a livello nazionale e internazionale. Per questo la costituzione di una AOP – Associazione di Organizzazioni di Produttori che ne custodisca e ne sviluppi tutto il potenziale rappresenta un asset economico di rilievo e da sostenere. E oltre ai primi 2,3 milioni di euro di investimento nel biennio continueremo ad appoggiare il progetto con altri fondi fino a tutto il 2024. Parliamo infatti di oltre 15 mila addetti, tra attività dirette e indotto, del 35% della produzione lorda vendibile regionale, 18 mila e 900 ettari coltivati, quindi occupazione e capacità imprenditoriale, valori che dobbiamo garantire anche guardando al futuro sviluppo della nostra agricoltura”.
La nascita di una AOP – Associazione di Organizzazioni di Produttori, aperta a tutte le imprese del comparto che vorranno aderirvi, è il cuore pulsante del progetto e si occuperà prioritariamente di aumentare sensibilmente il prodotto certificato IGP, dello sviluppo e del controllo della qualità della pera su base collettiva insieme al governo della immissione sui mercati del prodotto. Sono 19 per ora le imprese che per ora vi hanno aderito, tra cui OP Opera e Origine. La fatturazione rimarrà comunque in capo alle singole imprese. Ecco l’elenco delle altre 17 aziende aderenti: AFE/Salvi, Apo Conerpo, Apofruit Italia, Bergonzoni, BIOP, Cico/Mazzoni, Cipof, Consorzio Il Frutteto, CEOR, Europfruit, Gobbi Dino, Granfrutta Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, OP Costea/Coferasta, OP Kiwi Sole/Spreafico, Opera, Origine Group e Orogel. Da sole queste 19 imprese rappresentano oggi fra il 60 ed il 70% della produzione di pere gestita a livello regionale.
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