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                      Regolamento imballaggi, c’è chi esulta e chi no. “Ancora criticità per l’ortofrutta”

                      Image of packaged tomato with woman hand in the supermarket

                      Dossier imballaggi, prosegue l’iter con l’approvazione ufficiale, da parte dei 27 Stati membri riuniti nel Coreper, della bozza della PPWR, avvenuta il 15 marzo scorso.  La novità di quest’ultimo tassello è stata l’introduzione del “principio di reciprocità”, che ha raccolto il plauso di molti, anche se verrebbe da chiedersi se tutti abbiano capito davvero cosa significa questa clausola. C’è infatti chi ha parlato di “vittoria della filiera agroalimentare italiana”. Ma di quale vittoria parliamo, se l’ortofrutta resta ancora sotto scacco? Intanto oggi – 19 marzo – anche la commissione Envi del Parlamento europeo ha confermato l’accordo con gli Stati membri sul regolamento imballaggi

                      Dalla Redazione

                      Regolamento imballaggi
                      Venerdì 15 marzo i rappresentanti dei 27 Stati membri dell’Unione europea riuniti nel Coreper, il Comitato dei Rappresentanti Permanenti Aggiunti presso l’Ue, hanno approvato la bozza sul Regolamento imballaggi. Il testo è quello dell’accordo provvisorio uscito dalla mediazione tra Parlamento e Consiglio europeo del 4 marzo scorso.  “La decisione segue a complessi negoziati in cui l’Italia ha svolto un ruolo cruciale – si legge in una nota veicolata da Palazzo Chigi dopo  che è stato raggiunto ufficialmente l’accordo politico tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo sulla PPWR – fornendo un contributo di primo piano affinché si trovasse il giusto equilibrio tra obiettivi ambientali e competitività delle imprese e tra armonizzazione e valorizzazione delle esperienze nazionali di successo”.

                      È stata “una vittoria della filiera agroalimentare italiana e del gioco di squadra messo in campo”, è stato il commento immediato di Coldiretti, che, facendo riferimento all’applicazione del principio di reciprocità introdotto nella direttiva imballaggi, ha parlato anche di un “segnale importante per estendere a tutti livelli il concetto che tutte le merci che entrano nella Ue devono rispettare le stesse regole a cui sono sottoposti i produttori europei”.

                      “Ma quale vittoria?”, è stata la domanda che ci è sorta subito spontanea, pensando al settore ortofrutticolo, che ad oggi resta ancora il grande penalizzato? E cosa significa esattamente “principio di reciprocità”, risultato per cui in tanti hanno esultato?

                      Partendo da quest’ultimo punto, la clausola di “reciprocità” riguarda gli imballaggi in plastica immessi nel mercato Ue e significa che anche le aziende con sede nei paesi terzi dovranno seguire la nuova normativa. In poche parole: i prodotti e le confezioni che entrano in territorio comunitario devono rispettare le stesse regole di quelli che circolano e di quelli che escono. Questa clausola specchio, va detto, potrebbe tuttavia aprire contenziosi nei commerci internazionali di beni. Non a caso la Commissione UE non si è ancora pronunciata a favore dell’ultima versione del regolamento.

                      Ancora criticità per il settore ortofrutticolo

                      Bene, ma non benissimo. Quali sarebbero infatti questi grandi risultati ottenuti dalla filiera agroalimentare italiana (per citare le parole di Coldiretti), se pensiamo appunto all’ortofrutta? Lo fa notare anche Cia, sottolineando che, per quanto in ambito agricolo siano stati migliorati molti aspetti della norma, “permangono ancora delle criticità per il settore ortofrutticolo”. “È confermato, infatti, il divieto di confezionamento in plastica per frutta e verdura allo stato fresco sotto 1,5 kg”, ricorda l’associazione in una nota.

                      Per Cia la posizione migliore per il comparto era quella già votata dall’Europarlamento, che si era espressa contro questo divieto. “Questo accordo rischia, invece, di tradursi in un proliferare di disposizioni nazionali eterogenee e nello sgretolamento del mercato unico, con aumenti di costi per le imprese, soprattutto quelle orientate all’export – continua la nota -. Cia ricorda l’importanza del confezionamento per gli ortofrutticoli ai fini della sicurezza alimentare, della qualità organolettica dei prodotti e dell’allungamento della conservazione, oltre al contrasto allo spreco alimentare, obiettivo che la filiera da tempo persegue”.

                      Sulla stessa linea anche Confagricoltura, nel sottolineare che “l’accordo non cancella le criticità per il comparto ortofrutticolo”. “Le norme per la definizione delle regole nazionali dovranno essere definite entro due anni dall’entrata in vigore del provvedimento – fa notare la confederazione in una nota -: in questo modo si creano le condizioni di ulteriori incertezze per le imprese agricole che dovranno adeguarsi”.

                      A riassumere bene le condizioni che l’attuale dossier imballaggi ha riservato al settore ortofrutticolo è stata Freshfel Europe, che già dopo il raggiungimento dell’accordo provvisorio sulla PPWR aveva espresso tutto il suo sconcerto nel vedere “l’escalation di incoerenze politiche e l’ingiusta discriminazione nei confronti dei prodotti freschi”. “La PPWR aumenterà senza dubbio i rifiuti di imballaggio – dice l’associazione europea in una nota -, contribuirà ad aumentare gli sprechi alimentari, genererà inefficienze logistiche, aumenterà le emissioni di carbonio, violerà il funzionamento del mercato unico consentendo disposizioni nazionali e, soprattutto, porterà a un ulteriore calo dei consumi”.

                      Dossier imballaggi: prossimi passi

                      Oggi, martedì 19 aprile, la Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI)  ha approvato con 63 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti il testo del Regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio emendato dal trilogo e approvato la scorsa settimana dal Coreper. Ora la palla passa al Parlamento europeo, chiamato al voto in plenaria dal 22 al 25 aprile, ultima data utile prima delle elezioni di giugno.

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