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                      Respect, il packaging mono-materiale di Siropack che piace a Cascades

                      Siropack Italia cambia il panorama del riciclo e diffonde un rinnovato rispetto per il packaging alimentare in plastica nella filiera e nel consumatore, come dimostra l’accordo con la canadese Cascades, 17° nel ranking mondiale delle compagnie più sostenibili del pianeta. C’è riciclo e riciclo: l’obiettivo del mono-materiale di Siropack è ottenere una rigenerazione infinita delle materie plastiche che si producono.

                      Siropack, azienda vocata alla ricerca e sviluppo di packaging innovativi, nel 2020 ha brevettato Respect, un innovativo sistema che ha risolto il problema della sigillatura delle vaschette APET mono-materiale, rendendo riciclabile l’intera vaschetta eliminando lo strato saldante di PE. Infatti, per sigillare i contenitori per alimenti viene comunemente utilizzato un potente aggrappante che possa fare presa sul silicone, distaccante per eccellenza presente sulla superficie di tutte le vaschette. Dopo l’apertura, la colla e i residui plastici multimateriale del top rimangono saldati al bordo delle vaschette, impedendone ad oggi il riciclo diretto e il riutilizzo totale, causando inoltre il decadimento progressivo della qualità della materia prima che si manifesta ad ogni ciclo di riciclo.

                      Respect supera lo step tecnico della delaminazione della colla a causa del silicone, eliminando quest’ultimo attraverso una speciale pulizia del bordo della vaschetta realizzata con tecnologia laser. La superficie trattata con il laser permette l’utilizzo di una colla meno aggressiva, a base poliolefina, che risulta perfettamente solubile in acqua bollente e soda, i pulenti normalmente utilizzati nel processo di igienizzazione del materiale plastico durante la differenziazione dei rifiuti. In questo modo tutti i residui del top si distaccano dalla vaschetta mono-materiale e non vanno a inficiare la riciclabilità delle confezioni alimentari, conservando così nel tempo alti standard di qualità: l’innovazione introdotta da Respect non va dunque a modificare le pratiche attualmente in uso, ma vi si adatta organicamente, sfruttandone le caratteristiche.

                      Lo strato adesivo, a base poliolefina, permette l’incollaggio e la perfetta tenuta con i principali top-seal film disponibili sul mercato, anche in presenza di eventuale liquido contaminante (ad esempio albumina) sul bordo della vaschetta. La shelf life del prodotto confezionato e sigillato con Respect si prolunga, mantenendo la freschezza e le caratteristiche organolettiche del prodotto, potendo incidere anche nella lotta allo spreco alimentare, essa stessa direttamente implicata nella salvaguardia ambientale.

                      La tecnologia Respect, con semplice pragmatismo e concreta attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, si presta a diventare una delle soluzioni ideali per confezionare i prodotti alimentari ed incidere notevolmente per ridurre l’impatto ambientale: potendo raggiungere il 100% di riciclabilità della vaschetta, si determina una performance circolare del processo di vita della plastica, senza l’immissione di scarti nel pianeta e conservando nel tempo alti standard di qualità.

                      Respect ha così attirato l’attenzione della multinazionale canadese Cascades, in missione a Cesenatico nella packaging valley per una condivisione di esperienze e di conoscenze legate alla sostenibilità con il team di sviluppatori Siropack. Cascades, 17° nel ranking mondiale delle compagnie più sostenibili del pianeta, si è così assicurata il brevetto di Respect in esclusiva per il territorio canadese. Cascades si avvarrà per nove anni del sistema Respect per perseguire i propri obiettivi di decarbonizzazione e riutilizzo totale delle materie plastiche.

                      Il 6 e 7 ottobre, Luc Langevin, president and chief operating officer, specialty products group di Cascades, e Jerome Porlier, vice president of operations, specialty products group di Cascades, sono stati ospiti di Siropack per approfondire le implicazioni di queste nuove tecnologie per il packaging e conoscere da vicino una realtà, quella di Siropack, capace di offrire stimoli sempre più sfidanti per migliorare le performance di sviluppo responsabile e sostenibile del mondo produttivo. L’incontro, proficuo per condividere obiettivi ed esperienze, si riverbera in una realtà nordamericana che conta dodicimila addetti e oltre cinquant’anni di attività nel settore del riciclo. Diversi sono i punti di sintonia e di convergenza tra l’azienda italiana e il partner canadese e prima di tutto i medesimi assunti che guidano ogni scelta operativa, come l’agire per affermare una nuova economia circolare che dia vita infinita alle materie plastiche, l’orientamento al cliente inteso prima come persona che come mercato e l’esaltazione del talento delle persone e delle idee all’interno di un percorso di sviluppo e di realizzazione.

                      Siropack

                      Firma dell’accordo tra il titolare di Siropack Rocco De Lucia (al centro), e Cascades a destra Luc Langevin e a sinistra Jerome Porlier

                      La missione della delegazione di Cascades è proseguita con la visita all’impianto di selezione e recupero di Herambiente a Granarolo dell’Emilia, un incontro indicato da Siropack per far conoscere vicendevolmente l’attività di due realtà così distanti ma così vicine nel loro operato. Accompagnati da Daniele Ceccantini (plant manager) e Federico Foschini (pianificazione strategica) l’impianto di Herambiente ha suscitato un grande interesse e un ricco scambio di esperienze e riflessioni. “Certamente il modello Emilia-Romagna nella gestione del riciclo ha colpito i nostri partner canadesi – afferma Rocco De Lucia, fondatore e titolare di Siropack insieme alla moglie Barbara Burioli – e il nostro territorio ha dimostrato in questa occasione di poter non solo imparare dai migliori ma anche di avere qualcosa, anzi molto, da insegnare e per questo ringrazio Hera. Penso anche che l’expertise unica della nostra packaging valley possa essere rilevante nelle nuove frontiere del redesign – prosegue De Lucia -, del ridare vita ai materiali di recupero che cessano di essere rifiuti, ma diventano ricchezza”. Infine, si tratta di dare nuove definizioni a termini come riutilizzo, riciclo e rifiuto “e soprattutto norme che descrivano con chiarezza che cosa si intende per rifiuto – conclude De Lucia – perché nel rifiuto è insita una ricchezza inedita, cosa che per i canadesi è già una consapevolezza acquisita”.

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