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                      Rincari nel carrello? Arriva la social card da 380 euro per fare la spesa

                      È ai nastri di partenza l’atteso bonus previsto dal Governo Meloni per far fronte al caro spesa. Si chiama “Dedicata a te” ed è una card che aiuterà le famiglie italiane meno abbienti a far fronte all’inflazione nel carrello della spesa. Potrà essere ritirata negli uffici postali e rappresenta un contrito una tantum del valore di 382,50 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. I possessori della card avranno inoltre accesso a una scontistica messa a disposizione dalla Gdo

                      Dalla Redazione

                      social card

                       

                      Dal latte alla pasta, nell’ultimo anno l’aumento dei prezzi dei beni alimentari ha fatto crescere la spesa delle famiglie, costringendole a fare sempre più tagli nel carrello della spesa. Il crollo dei consumi, che ha riguardato anche articoli di prima necessità, è stato definito “allarmante” dalle associazioni di consumatori. Ma d’altra parte la situazione è preoccupante: oggi in Italia, secondo i dati di Coldiretti, ci sono oltre 3,1 milioni di persone che hanno chiesto aiuto per mangiare.

                      Per far fronte a questa emergenza e al caro spesa il Governo Meloni lancia la social card, una misura che è stata inserita nella legge di Bilancio 2023, grazie allo stanziamento di un fondo specifico di 500 milioni di euro. Grazie a queste risorse chi ha un Isee fino a 15 mila euro annui potrà ricevere un aiuto una tantum per beni alimentari di prima necessità. La card si chiamerà “Dedicata a te” e ha un valore di 382,50 euro: può essere ritirata prossimamente presso gli uffici postali.

                      Annunciato dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, il provvedimento sarà avviato a partire dal 18 luglio, quando i Comuni invieranno le comunicazioni ai beneficiari contenenti le indicazioni per il ritiro delle carte alle Poste, come riporta il QN.

                      “Oggi c’è una misura che riguarda 1,3 milioni di famiglie che hanno problemi con il caro carrello – ha detto in un video messaggio la premier Giorgia Meloni raccontando il funzionamento di “Dedicata a te” -. È una carta che si attiva alle Poste e che consente di avere circa 400 euro da spendere, ma avrà un valore più ampio grazie a tutta la scontistica messa a disposizione dalla grande distribuzione”. “La carta va attivata entro il 15 settembre ed è un segnale di attenzione verso chi è in difficoltà. Noi ci siamo e cerchiamo di fare del nostro meglio per dare una mano”, ha concluso la Presidente del Consiglio.

                      L’intervento contro il caro carrello “non è sommabile ad altri tipi di intervento e quelli con Reddito di cittadinanza”, specifica dal canto suo il ministro Lollobrigida, come si legge sempre sul QN. “La cassa dello Stato non ha risorse infinite – continua il ministro – e dobbiamo cercare di dare una mano a tutti coloro che hanno bisogno, predisponendo misure calibrate”.

                      La misura è stata accolta positivamente dalla Coldiretti, che sottolinea: “L’inflazione alimentare più alta da 40 anni ha infatti costretto le famiglie a ridurre del 4,7% le quantità di cibo acquistate, con effetti diretti sulla produzione agroalimentare nazionale”. L’aiuto alle famiglie sulla spesa contribuirà anche a sostenere la produzione alimentare nazionale in frenata dell’1,8% nei primi cinque mesi dell’anno.

                      Per quanto riguarda invece gli sconti ulteriori per i beneficiari da parte della Gdo, il presidente di Federdistribuzione Carlo Alberto Buttarelli dichiara: “L’iniziativa è molto importante e fin da subito abbiamo assicurato la nostra collaborazione. Con questa operazione le aziende della Distribuzione Moderna, che rappresentano un settore economico primario del nostro Paese, mettono in campo uno sconto che si traduce in un investimento complessivo che può raggiungere i 75 milioni di euro, che si aggiungono ai 500 milioni di euro stanziati dal governo per l’acquisto, nei punti vendita, dei beni alimentari essenziali”.

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