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                      Rosaria: nasce Baby Rosaria, calibro piccolo ma eccellente qualità

                      Nasce Baby Rosaria: l’arancia rossa di Sicilia IGP dalle dimensioni ridotte ma dalla qualità ottima. Il piccolo calibro – dovuto alla siccità – viene ora scoperto, valorizzato e messo in commercio da OP Rosaria e dal suo presidente Aurelio Pannitteri come reazione ad una stagione che ha prodotto il 40% di arance di calibro inferiore alla media. “Il calibro inferiore – afferma Pannitteri – non incide sulla qualità se non per migliorarla, quindi era il caso di dare a queste nostre arance una identità che fosse subito percepita dal consumatore”. Il riscontro è stato immediato da parte di alcune insegne della Gdo: “Ora – afferma Pannitteri – aspettiamo anche gli altri”

                       

                      dalla Redazione

                       

                      Aurelio Pannitteri, presidente di OP Rosaria, presenta Baby Rosaria

                      Piccola ma bella. E soprattutto buona, con polpa e succo dalle caratteristiche superiori. Sembrerebbe uno scherzo della natura, ma si tratta in realtà del risultato di una siccità durata ben cinque mesi: una condizione che – pur avendo portato ai produttori il 40% di arance di calibro inferiore alla media – ha comunque dato vita ad un frutto di qualità, perfino migliore rispetto ai frutti di dimensioni più grandi. Parliamo della arancia rossa di Sicilia IGP Baby Rosaria, idea nata dalla creatività della OP Rosaria e del suo presidente Aurelio Pannitteri proprio come reazione all’ultima campagna, molto impegnativa per i produttori.

                       

                      Ed è proprio il presidente Pannitteri a spiegare la qualità di questo piccolo frutto e l’importanza di comunicarla al consumatore e alla Gdo: “Devo essere chiaro: calibro inferiore non incide sulla qualità se non per migliorarla e quindi – afferma Pannitteri – era proprio il caso di dare a queste nostre arance una identità che fosse subito percepita dal consumatore. Ecco Baby Rosaria. Alla Gdo abbiamo chiesto di mettere attenzione a questo progetto che viene incontro alle necessità della produzione siciliana e debbo dire che abbiamo avuto, almeno da parte di alcune insegne, un riscontro immediato. Ora aspettiamo anche gli altri”. 

                       

                      C’è da scommettere che Baby Rosaria piacerà molto ai consumatori di oggi, attenti alla sostenibilità ambientale, economica e sociale di un prodotto, alla sua qualità intrinseca. Perché mandare alla trasformazione industriale, pagata sotto i costi di produzione, un’arancia più aromatica e succosa delle altre? “L’OP Rosaria – sottolinea il presidente Pannitteri – non ha guardato alla marginalità in questa operazione ma agli interessi e alle richieste dei produttori associati, che hanno avuto una campagna molto impegnativa e resa anche più onerosa del solito dal fattore climatico, soprattutto a causa della penuria d’acqua”. 

                       

                      Ma sono anche le caratteristiche uniche di Baby Rosaria a renderla un prodotto decisamente interessante anche dal punto di vista organolettico: il calibro medio piccolo di Baby Rosaria arancia rossa di Sicilia IGP esalta l’altissimo contenuto di vitamina C e di antociani, importanti per il benessere dell’organismo grazie alla loro azione antiossidante.

                       

                      Per quanto riguarda il futuro immediato della campagna, si prevede che i calibri riprenderanno le dimensioni normali, in particolare con il tardivo. Ma l’azione dell’OP Rosaria a favore dei produttori continua anche su altri fronti. È infatti previsto per i prossimi giorni un incontro dei vertici dell’OP con Edgardo Bandiera, assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia.

                       

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