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                      Sabaudia, doping ai braccianti indiani per lavorare di più: medico arrestato

                      Illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato: questi i principali capi d’accusa emersi dall’indagine No Pain dei Nas di Latina e che vede coinvolti un avvocato, un medico, un farmacista e un uomo proveniente dal Marocco. Nello specifico, il medico prescriveva farmaci con falsa esenzione del ticket a base ossicodone per “dopare” 222 braccianti agricoli indiani e consentire loro di sopportare la fatica di turni di lavoro pesantissimi nel settore agricolo

                      Dalla Redazione

                      braccianti medico

                      L’operazione No Pain dei Nas di Latina ha messo in luce come un medico di medicina generale di Sabaudia prescrivesse ricette false per farmaci stupefacenti con principio attivo ossicodone (un oppioide dagli effetti simili alla morfina) per dopare 222 braccianti agricoli di provenienza indiana al fine di sopportare le fatiche dei turni di lavoro.

                      Tra gli indagati, oltre al medico, anche un farmacista, un avvocato e un uomo proveniente dal Marocco che ora sono accusati a vario titolo per illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato. Le misure cautelari, emesse dal Gip del tribunale di Latina Giuseppe Molfese, sono state eseguite con il supporto di carabinieri del comando provinciale di Latina.

                      L’inizio delle indagini condotte dal nucleo antisofisticazioni pontino dal risale ad aprile 2020 in seguito ad un approfondito monitoraggio sulla dispensazione dei farmaci ad uso stupefacente. Dalle indagini è stato così possibile accertare come il medico di medicina generale rilasciasse illecitamente a 222 assistiti di nazionalità indiana impiegati come braccianti nel settore agricolo, circa mille prescrizioni mediche a carico del Servizio sanitario nazionale per oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente, per finalità non terapeutiche.

                      Infatti, il medicinale non serviva ai braccianti per curare patologie in particolare ma per consentire loro di sopportare la fatica di turni pesantissimi di lavoro nel settore agricolo. Esenzioni del ticket sanitario che, come riportano varie testate locali, hanno causato un danno da 24.128 euro al Servizio sanitario nazionale. Inoltre, il medico aveva prescritto indebitamente 3.727 ricette con esenzione ticket a favore di 891 pazienti che non ne avevano diritto, provocando un ulteriore danno alle casse dello stato pari a 146.052 euro.

                      Le indagini dei Nas hanno inoltre accertato come il medico prescrivesse anche farmaci che in realtà non venivano mai consegnati ai pazienti intestatari delle ricette, il cui costo veniva rimborsato alla farmacista indagata e destinataria della misura interdittiva. In aggiunta, il medico creava anche falsi certificati medici, in concorso con altri indagati stranieri, finalizzati alla regolarizzazione di cittadini extracomunitari, attestando falsamente la loro presenza sul territorio nazionale in epoca antecedente all’otto marzo 2020. Infine, in concorso con un avvocato di Latina, il medico aveva redatto un falso certificato a favore di un uomo 51 anni che aveva ricevuto un cumulo di pene da scontare per circa un anno in carcere, attestando falsamente l’esistenza di patologie psichiatriche per ottenere una misura alternativa alla detenzione. Il fatto costa all’avvocato ed ex poliziotto un anno di sospensione dalla professione.

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