Un grave incendio ha devastato lo stabilimento dell’OP Sa Marigosa il 6 giugno a causa, secondo i primi accertamenti, di un cortocircuito partito da un furgone parcheggiato in una rimessa. Sa Marigosa produce ortofrutta nella penisola del Sinis: ci troviamo nell’Oristanese, di fronte al sito archeologico dei Giganti di Mont’e Prama e a poca distanza da Is Arutas che è una delle più belle spiagge dell’Ovest Sardegna con i suoi tipici sassolini di quarzo.

L’incendio, alimentato dal vento, si è presto diffuso ai capannoni raggiungendo gli uffici. Per fortuna non tutti gli edifici sono stati colpiti, anche se la conta dei danni è ancora in corso. L’attività aziendale non è comunque in discussione: “Abbiamo riattivato l’energia elettrica venerdì 7 giugno e riacceso le celle frigorifere, ci stiamo muovendo per far ripartire i prodotti freschi“, ha dichiarato a La Nuova Sardegna il responsabile commerciale Mario Mele.

Pesante la conta dei danni per il prodotto trasformato, uno dei fiori all’occhiello di OP Sa Marigosa. “Non abbiamo ancora una stima precisa dei danni – ha spiegato Mario Mele – ma sono ingenti: abbiamo perso tutte le produzioni, come peperoni e carciofi, per una perdita che stimo attorno al milione di euro. Ci sarà poi da verificare le condizioni dei macchinari e da fare una perizia sulla struttura, perché credo che abbia avuto qualche lesione.

Sul posto sono arrivate tre squadre dei vigili del fuoco di Oristano, che hanno lavorato per diverse ore per spegnere l’incendio. Solo verso le 3.00 della mattina la situazione è tornata sotto controllo e sono iniziate le operazioni di bonifica. Nei confronti dell’azienda, che formalmente ricade in territorio di Riola Sardo, sono arrivati tanti messaggi di solidarietà dalla comunità di Cabras, da tutto l’Oristanese e da operatori del mondo ortofruttoicolo.

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