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                      Shopper in bioplastica: l’Antitrust apre un’istruttoria contro Novamont

                      L’Agcm ha avviato un’istruttoria nei confronti di Novamont, società leader delle bioplastiche, per accertare l’esistenza di violazioni della concorrenza nel mercato dei sacchetti leggeri e ultraleggeri utilizzati nei supermercati. Secondo i rumors la società – controllata da Versalis, a sua volta controllata da Eni – avrebbe stipulato diversi accordi con la Gdo che avrebbero di fatto escluso i produttori di shopper e sacchetti per frutta e verdura che non utilizzano la materia prima della stessa Novamont

                      Dalla Redazione

                      sacchetti frutta e verdura Novamont
                      L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Novamont, società che opera a livello nazionale ed europeo nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di prodotti derivanti da risorse rinnovabili, per accertare un presunto abuso di posizione dominante nei mercati delle materie prime per la realizzazione di sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri utilizzati nei supermercati. Al centro dell’indagine dell’Antitrust c’è anche Eni, che controlla Versalis, società che a sua volta ha il controllo su Novamont.

                      Novamont produce materie bioplastiche (Mater-Bi) per la realizzazione, secondo i requisiti normativi vigenti in Italia, di shopper e sacchetti per frutta e verdura funzionali a contrastare l’impatto ambientale grazie al loro essere biodegradabili e compostabili. “È in questo contesto – si legge in una nota dell’Agcm – che la società ha stipulato accordi di esclusiva da un lato con i produttori di sacchetti di (bio)plastica, ovvero i trasformatori che acquistano materia prima e la trasformano in sacchetti, dall’altro con la grande distribuzione organizzata e con gli altri esercenti che acquistano e utilizzano questi sacchetti”.

                      “Tali accordi di esclusiva – continua la nota – potrebbero limitare l’utilizzo di materie alternative a Mater-Bi per la realizzazione di sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri, con effetti anticoncorrenziali sia nei confronti dei produttori di bioplastiche concorrenti di Novamont, sia dei produttori di sacchetti di plastica che utilizzano materie prime diverse da Mater-Bi”.

                      La tutela di un processo competitivo aperto nel settore delle bioplastiche, come precisa l’Antitrust, serve a raggiungere gli obiettivi di tutela ambientale perseguiti dal legislatore europeo e nazionale, poiché potrebbe far emergere bioplastiche alternative e più efficienti rispetto al Mater-Bi e favorire anche, da un punto di vista dinamico, lo sviluppo di prodotti eco-compatibili più economici o di miglior qualità.

                      La scorsa settimana, giovedì 4 aprile, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di Novamont e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

                      Sulla vicenda Eni ha diffuso a sua volta una nota, in cui comunica di avere “preso atto dell’iniziativa dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato”, e di essere a disposizione per fornire “la massima collaborazione, nella convinzione della correttezza dell’operato di Novamont”.

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