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                      Si parla di “esplosione dei prezzi di ortofrutta”. È vero? La verifica di Pallottini

                      Pallottini
                      Negli ultimi giorni vari media hanno parlato di un aumento esponenziale dei prezzi di frutta e verdura, già all’ingrosso. C’è chi parla di speculazione, chi di “esplosione dei prezzi di frutta e verdura all’ingrosso”. Ma è veramente così? Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del CAR e presidente di Italmercati, ha voluto fare una verifica di persona, pubblicata poi in un video sulla sua pagina Facebook. A un operatore locale del CAR ha chiesto il prezzo tre dei prodotti citati in questi giorni: carciofi, carote e zucchine romanesche. Se in alcuni casi un aumento (di 0,10 cent al Kg) si è verificato, è altrettanto vero che si tratta di aumenti fisiologici dovuti alla stagionalità e alla naturale legge del mercato di domanda e offerta. Un aumento irrisorio se paragonato al costo della benzina in questo periodo e, soprattutto, se analizzato tenendo presente il lavoro di mesi che c’è alle spalle e il rischio di tante aziende e di tante persone che lavorano per produrre a questi prezzi la frutta e la verdura che è sulle nostre tavole

                      Dalla Redazione

                      Pallottini

                      Dal video pubblicato sulla pagina Facebook Di Pallottini

                      Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del CAR e presidente di Italmercati, in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook ha voluto fare una verifica dei prezzi di frutta e verdura all’ingrosso, in seguito ai titoli di giornale dei giorni scorsi che parlavano di “esplosione” dei prezzi di ortofrutta all’ingrosso: “Poiché negli ultimi giorni su alcuni media si è parlato addirittura di “esplosione” dei prezzi di frutta e verdura all’ingrosso, questa mattina sono voluto andare al Mercato ortofrutticolo del Centro Agroalimentare di Roma per verificare di persona”.

                      “Sono andato – prosegue – da uno dei nostri operatori locali e ho quindi preso come esempio tre dei prodotti citati in questi giorni: carciofi, carote e zucchine romanesche, chiedendo quale fosse il loro prezzo. Le carote, che arrivano da Maccarese, sono vendute all’ingrosso a 60 centesimi al kg. Il carciofo romanesco, che ormai sta finendo come prodotto, è venduto a 70 cent al pezzo, stesso prezzo al quale sono vendute, al kg, anche le zucchine, che vengono dalla zona di Nettuno, provincia di Roma. Può darsi, quindi, che in questi giorni ci sia stato qualche variazione di prezzo, dovuto all’aumento della domanda o alla scarsità di qualche prodotto, come è normale che sia, ma parliamo comunque di prezzi assolutamente contenuti ed è giusto che i consumatori sappiano come stanno veramente le cose”.

                      “Per fare un esempio – continua Pallottini – stamattina venendo al CAR ho fatto benzina. Il petrolio sappiamo tutti che è in crisi, lo leggiamo ogni giorno, ma 1 litro di benzina costa più di un 1,50€, il corrispettivo di più di 2 kg di zucchine. Ho poi accompagnato un mio amico a comprare le sigarette e le ha pagate 5,80€, una cassetta e mezzo di zucchine. Questo per far capire un poi le proporzioni. Inviterei, quindi, tutti a riflettere che dietro questi prodotti, venduti a questi prezzi, c’è il lavoro di mesi e il rischio di tante aziende, di tante persone, e che al di sotto di questo prezzo già non viene di fatto remunerato. Questi prodotti significano tantissimo per il nostro Paese, quindi il mio invito, che rivolgo sommessamente a chi si occupa di comunicazione, è quello di informare giustamente quando ci sono dei problemi, degli aumenti, ma fornendo un’informazione completa. Spieghiamo, ad esempio, che per produrre 1 kg di zucchine o di carote c’è un lavoro il cui margine, alla fine, si riduce a 10-15 centesimi al chilo. Poi è vero che nel passaggio dal produttore al dettagliante ci sono costi in più e il prezzo sale, ma è normale che sia così”.

                      “Perciò attenzione – conclude Pallottini – non ci facciamo abbagliare da notizie che sono vere, ma che ci mostrano solo una faccia della luna, guardiamo la luna per intero perché, torno a dire, dietro a questi prodotti, a queste eccellenze, c’è il lavoro di tante famiglie e pensare che venga retribuito così poco dovrebbe spingerci più che altro a ragionare sulla condizione drammatica di chi è ancora oggi impegnato nel campo dell’agricoltura”.

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