L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
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                      Siete sicuri che l’imballaggio sia solo un costo?

                      Abbiamo intervistato il direttore commerciale Italia settore ortofrutta di Nespak, azienda leader negli imballaggi in plastica termoformati e numero uno al mondo negli alveoli, perché siamo convinti che la confezione sia lo strumento principe per ridare all’ortofrutta il suo corretto valore. La confezione vuol dire protezione, ma anche e soprattutto valorizzazione attraverso le informazioni e le emozioni che può dare la grafica

                       

                      di Eugenio Felice (da Fm, edizione ottobre 2014)

                       

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                      Alberto Maso, direttore commerciale Italia di Nespak (Copyright: Fm)

                       

                      Tutti sanno che l’Italia è il più grande produttore europeo di ortofrutta. È un dato storico, solo in anni recenti insidiato dalla Spagna, che in effetti è già il primo esportatore. Non tutti sanno però che anche le più grandi aziende di macchinari per la lavorazione e il confezionamento della frutta si trovano in Italia – Sorma e Unitec solo per citare le più grandi – così come le aziende che producono imballaggi. Un dato su tutti: Infia, Nespak e Ilip tengono da sole tra il 70 e l’80 per cento del mercato degli imballaggi in plastica termoformati per ortofrutta. Un primato unico insomma, che prima ancora che all’Italia appartiene a una regione, l’Emilia-Romagna, dove probabilmente è nata la frutticoltura in senso industriale, a cavallo tra le due guerre mondiali.

                       

                      Ed è proprio a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, che ci rechiamo a inizio agosto. Abbiamo appuntamento con Alberto Maso, direttore commerciale Italia settore ortofrutta di Nespak. Passiamo lo stabilimento della Yoga, oggi in mano a Conserve Italia, e il navigatore ci porta in via Damano, una strada stretta che corre in parallelo a filari di alberi da frutta. La percorriamo fino in fondo ed eccoci arrivati, a due passi dalla stazione ferroviaria. Non è un caso. La Nespak sorge in quella che era la sede dell’azienda Martelli, che nel secolo scorso esportava via treno frutta in tutta Europa. Un’azienda florida, con un ufficio di rappresentanza a Parigi. I fratelli Martelli si resero conto che era necessario proteggere la frutta durante il trasporto e così divenne realtà la divisione imballaggi.

                       

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                      Il ruolo dell’imballaggio oggi. La crisi di quest’estate per le pesche e nettarine deve far riflettere. Il sistema ormai è superato: si produce e si immette sul mercato. È ancora la quantità disponibile che determina le quotazioni più che la qualità in un’ottica da consumatore. Un esempio sono i cestini da chilo, presenti in ogni punto vendita ma ormai anacronistici. “La via prioritaria per segmentare l’offerta – sostiene Maso – è la confezione, che deve passare da semplice strumento di protezione a strumento di valorizzazione. È la confezione che può dare valore aggiunto al prodotto, avvicinandolo maggiormente alle reali esigenze del cliente. Parliamo ad esempio di giusta quantità, di maggiori informazioni sul prodotto, di origine, di giusta conservazione, di miglior utilizzo, ecc.

                       

                      L’aspetto della protezione durante il trasporto, in questo caso, passa in secondo piano. Bisogna uscire anche dalla logica del peso per passare a quella di porzione, come già da anni si fa nel Regno Unito. Prendiamo l’esempio della quarta gamma: se diciamo al consumatore quanto costa al chilo quella insalata pronta faremmo sicuramente più fatica a venderla, soprattutto se la mettiamo a fianco a quella di prima gamma; se invece gli diciamo che con 1,20 euro a busta gli diamo due porzioni di insalata già pronta da mangiare il discorso cambia completamente. Così dovrebbe essere anche per la frutta fresca. Sono convinto che segmentare e differenziare l’offerta sulla base del valore percepito dal consumatore finale sia la strada maestra per sostenere e stimolare i consumi di frutta e ortaggi e l’imballaggio, in questa partita, gioca un ruolo fondamentale”.

                       

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