di Carlotta Benini
L’ortofrutta, per avere appeal, deve essere “emozionale”. Deve stimolare l’immaginario del consumatore parlando di “un mondo meraviglioso, pieno di colori e di sapori, a volte dimenticati”. Con questa filosofia nasce quattro anni fa la linea Mangiatutto, un paniere di verdure di prima gamma evoluta lanciata da Orsini e Damiani – marchio storico nella produzione e commercializzazione di ortaggi e frutta – per andare incontro ai nuovi stili di vita e alle esigenze di un consumatore dinamico, giovane, amante di una dieta sana, che ha poco tempo da dedicare ai fornelli ma al contempo non vuole rinunciare al gusto e a un tocco di colore nel piatto.
All’interno della linea Mangiatutto si inseriscono gli Spaghetti di verdure, un prodotto su cui l’azienda di Monteprandone (AP) ha scommesso in maniera pionieristica dal 2016, portando sui banchi della Gdo una serie di referenze, anche biologiche, dall’alto contenuto di servizio e di innovazione. Ce ne parlano le sorelle Damiani, Alessandra e Laura, rispettivamente responsabile vendite e controllo qualità e direttore di produzione dell’azienda marchigiana fondata nel 1968 dal padre, Filippo Damiani.
Come nascono gli spaghetti di verdure?
Nascono dalla necessità di portare innovazione sui banchi di un reparto, quello ortofrutticolo, che a volte manca un po’ di appeal. Volevamo trovare un prodotto in grado di suscitare un’emozione nel consumatore, di incuriosirlo e di stimolarlo all’acquisto, offendo allo stesso tempo un modo nuovo e divertente di consumare le verdure. Le referenze della gamma sono prodotti ad alto contenuto di servizio, incentrati sulla qualità e sul gusto. Quello antico, dei sapori di una volta, che oggi si è un po’ perso.
Come avete selezionato la materia prima?
Abbiamo fatto una selezione basata proprio sul gusto, scegliendo gli ortaggi in grado di regalare al palato un sapore da ricordare. Inoltre le verdure scelte devono avere una forma atta a consentire un taglio simile a quello dello spaghetto di semola e una consistenza tale da reggere la cottura. L’idea, infatti, è quella di offrire le stesse possibilità di consumo dello spaghetto tradizionale, ma con un prodotto 100% vegetale.
Dove vengono prodotti?
Nel nostro stabilimento a Monteprandone, con un macchinario appositamente progettato per noi da un’azienda partner. Siamo partiti con un prototipo che aveva una capacità produttiva ridotta, oggi si parla invece di 250 chili all’ora.
Quali sono le referenze?
Abbiamo in assortimento gli spaghetti di carota, di zucchina, di daikon, di zucca e di broccoli. Questi ultimi sono stati la vera innovazione: oltre a portare nel piatto un gusto unico, permettono di ridurre gli sprechi. Il gambo dei broccoli, infatti, ricco di sostanze preziose per l’organismo, come l’intero ortaggio, spesso viene buttato. Ci è venuta questa idea cercando un modo per valorizzare gli scarti di lavorazione del broccolo mondato, uno degli articoli più alto vendenti della linea Mangiatutto.
C’è anche una linea bio?
Sì, gli spaghetti di carote, di zucchine e di broccoli sono disponibili anche in versione biologica.
Nuove referenze in cantiere?
L’input aziendale è quello di allargare la gamma, per offrire una proposta sempre più ricca. Se al loro debutto sul mercato gli spaghetti di verdure rappresentavano una grande novità, oggi il consumatore ha bisogno di vedere la crescita e lo sviluppo della linea. Da qui le nuove proposte recentemente inserite nella linea, ovvero due tris di spaghetti nelle varianti Zucchina, rapa rossa e carota viola e Zucca, broccolo e daikon e due proposte “gourmet”, con un mix spaghetti e di ingredienti pronti da sciacquare e cuocere.
Di cosa si tratta esattamente?
Delle referenze Spaghetti in padella, composta da un mix di spaghetti vegetali con petali di porro e pomodorini, e Spaghetti con mugnolini, un tris arricchito dall’aggiunta di questi ortaggi caratteristici e molto saporiti, simili a un mini broccolo.
Dove sono distribuiti i vostri spaghetti di verdure?
Si possono trovare sui banchi di Coop Consorzio Nord Ovest, Conad Adriatico e nei punti vendita del gruppo Gabrielli. Per ora siamo in Gdo, ma stiamo valutando di testare anche il canale horeca.
Come avete scelto il packaging?
Volevamo una confezione che ci permettesse di salvaguardare il prodotto e la sua freschezza (gli spaghetti vegetali hanno una shelf life di 9 giorni, ndr), ma in modo eco-sostenibile. Per questo abbiamo scelto delle vaschette apri e chiudi in plastica riciclata e riclabile (R-PET), che possono anche essere riutilizzate come contenitori in cucina.
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