Spar Austria conferma la sua leadership nel commercio alimentare e nel 2023, con i suoi oltre 1500 punti vendita distribuiti in tutto il paese, raggiunge una quota di mercato del 36,8%, per un fatturato che sfiora i 10 miliardi di euro (+8%). Fatturato che a livello di gruppo – considerando quindi anche l’attività in Nord Italia, Ungheria, Slovenia e Croazia – supera i 20 miliardi di euro. Nel 2023 Spar Austria ha investito circa 750 milioni nello sviluppo e, a tutela del potere d’acquisto dei propri clienti, ha ridotto il prezzo di oltre mille prodotti

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Fondata nel 1954 da un grossista e 100 dettaglianti, Spar Austria festeggia quest’anno il suo 70esimo anniversario con risultati economici che dimostrano ancora una volta la sua leadership nel settore della Gdo. Nel 2023 l’azienda ha registrato un fatturato lordo al dettaglio di 9,88 miliardi di euro, +8% secondo i dati NielsenIQ, raggiungendo una quota di mercato del 36,8% e crescendo più velocemente rispetto alla media del settore, come si legge in una nota. Spar ha avuto ancora una volta particolare successo nel commercio alimentare in Austria, con vendite in crescita del +9,2%.

“Nel 2023, i prezzi sono stati una questione decisiva nel commercio alimentare – dichiara Hans K. Reisch, presidente del consiglio di amministrazione di Spar Austria -. Politici, media e consumatori hanno ingiustamente attribuito la responsabilità dell’aumento dei prezzi alla Gdo. Tuttavia, i retailer non sono chiaramente la causa dell’inflazione ma ne sono essi stessi colpiti”. “Abbiamo promesso ai nostri clienti che avremmo trasferito loro eventuali riduzioni di prezzo, non appena le avessimo ricevute a nostra volta da parte dei produttori – continua -. Abbiamo mantenuto questa promessa e nel 2023 abbiamo ridotto il prezzo di oltre 1.000 prodotti e, come l’anno precedente, abbiamo rinunciato a una parte dei nostri margini a favore dei clienti. Si prevede che i prezzi si stabilizzeranno nel 2024”.

Cresce la superficie di vendita

In Austria ci sono complessivamente 1.556 punti vendita SPAR, di cui 1.048 sono supermercati Spar e il resto opera con altri formati. I negozi vengono continuamente sviluppati, rinnovati e modernizzati, aumentando la superficie di vendita al dettaglio e ampliando le gamme di prodotti.

70 anni fa, quando fu fondata Spar Austria, la superficie di vendita media nel commercio alimentare era inferiore a 100 mq. Negli anni ’90 era di circa 240 mq, per poi crescere fino a 540 mq nel 2010 e poi a circa 655 mq nel 2022. Oggi i punti vendita di Spar Austria, compresi quelli dei dettaglianti Spar indipendenti, hanno una superficie di vendita media di 800 mq.

Rivenditori indipendenti di successo

I 665 punti vendita gestiti dai dettaglianti Spar indipendenti hanno registrato ancora una volta una buona crescita del fatturato, con un aumento di oltre il 10%. Molti commercianti al dettaglio hanno investito nell’espansione e nella modernizzazione dei propri negozi, quindi nonostante la riduzione del numero di negozi gestiti da commercianti indipendenti, la superficie di vendita al dettaglio è rimasta stabile a poco più di 300 mila mq.

Un gruppo da 20 miliardi di euro

Spar Austria gestisce punti vendita anche nel Nord Italia, Ungheria, Slovenia e Croazia. Nel 2023 il fatturato complessivo a livello di gruppo supera i 20 miliardi di euro, in tutti i segmenti di attività. Nonostante gli enormi aumenti dei costi, soprattutto per energia e personale, l’EBT del gruppo Spar Austria è ammontato a 221 milioni di euro, che corrisponde a un margine EBT dell’1,5%.

Il gruppo conta ad oggi 1.479 negozi tra Nord Italia, Ungheria, Slovenia e Croazia, che insieme generano un fatturato totale di 7,80 miliardi di euro. Circa 40 mila persone sono impiegate nelle operazioni di vendita all’ingrosso e al dettaglio, mentre nel Gruppo Spar Austria lavorano complessivamente oltre 93.500 persone, di cui quasi 52 mila in Austria. Nel 2023 il gruppo ha investito circa 750 milioni di euro nel futuro dell’azienda, principalmente in progetti nei settori della digitalizzazione, espansione, logistica e sostenibilità. “Una somma altrettanto elevata – conclude la nota – è prevista per il 2024”.

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