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                      Al Tavolo della Frutta del Monviso interviene in videocollegamento il ministro Lollobrigida, che afferma: “Occorre fare sistema, sinergia tra ministeri e una cabina di regia con un tavolo permanente e gruppi di lavoro ad hoc sulle specifiche problematiche del settore […]. Investiremo 100 milioni di euro sui programmi di sovranità alimentare e aiuteremo le filiere temporaneamente deboli a superare il momento di crisi”. Visto il momento delicato per il settore, alle prese con una crisi del comparto che rischia di far chiudere decine di aziende della zona, il Tavolo della Frutta ha chiesto al ministro una moratoria sui mutui, la defiscalizzazione dei contributi, il versamento dei contributi dei premi relativi alle assicurazioni 2022, deroghe sull’utilizzo di principi attivi nei terreni e di promuovere la stesura di accordi bilaterali per favorire l’export piemontese e italiano. Il settore agricolo conta 8.000 aziende in Piemonte. Il distretto di Lagnasco vede la gran parte della produzione, con un fatturato da quasi 600 milioni di euro l’anno

                      Dalla Redazione

                      frutta

                      Ministro Francesco Lollobrigida

                      “Occorre fare sistema, sinergia tra ministeri e una cabina di regia con un tavolo permanente e gruppi di lavoro ad hoc sulle specifiche problematiche del settore”. Così il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è intervenuto nella mattina del 10 marzo in videocollegamento con il Tavolo della Frutta del Monviso – formato da sindaci del territorio, rappresentanti delle associazioni agricole di categoria e delle organizzazioni di produttori – per un confronto sulla situazione del comparto ortofrutticolo Cuneese, al quale ha partecipato anche una delegazione di imprenditori locali della frutta.

                      L’incontro – come sottolinea anche La Stampaarriva in un momento particolarmente delicato per il settore, alle prese con una crisi del comparto che rischia di far chiudere decine di aziende della zona. Fin dal dicembre scorso il Tavolo della frutta ha interloquito con i parlamentari locali, chiedendo di portare nelle sedi ministeriali tutti i problemi di una filiera che in questi anni ha mostrato così tante criticità da risultare insostenibile per i produttori. “In questi mesi – sottolinea Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo – come Tavolo della frutta del Monviso abbiamo preso contatti con i parlamentari cuneesi per ottenere un confronto con il ministro. Grazie ai referenti di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro e Fabrizio Comba, siamo riusciti ad ottenere questo incontro che coinvolgerà tutti gli attori della filiera”.

                      Oggi, il Tavolo della Frutta del Monviso ha chiesto al ministro una moratoria sui mutui, la defiscalizzazione dei contributi, il versamento dei contributi dei premi relativi alle assicurazioni 2022, deroghe sull’utilizzo di principi attivi nei terreni e di promuovere la stesura di accordi bilaterali per favorire l’export piemontese e italiano. “Investiremo 100 milioni di euro sui programmi di sovranità alimentare – ha sottolineato il ministro – e aiuteremo le filiere temporaneamente deboli a superare il momento di crisi. Per quel che riguarda il costo del lavoro dobbiamo verificare con gli altri ministeri competenti e con l’Unione Europea per capire se c’è la possibilità di un intervento. Intanto interverremo sul decreto flussi, per fare in modo che i piani non siano annuali ma triennali” riporta l’Ansa.

                      Il ministero Lollobrigida, ricordando come il primo ministro dell’Agricoltura del Regno d’Italia, Camillo Benso di Cavour, già parlava di agricoltura non solo in termini di cibo, ma di settore trainante per l’economia nazionale, ha ribadito: “Teniamo la barra dritta sulla qualità. L’agroalimentare italiano è di qualità e va riconosciuto, anche economicamente, come tale. Dobbiamo essere più presenti, e valorizzare i nostri prodotti sui mercati nazionali e internazionali. C’è il margine per crescere”. Il ministro ha evidenziato infine la validità del sistema di accoglienza e di integrazione dei lavoratori promosso in questi anni nel distretto della frutta cuneese: “Un protocollo, quello che avete elaborato con la Prefettura, che va esportato ad altri distretti agricoli”.

                      Il settore conta 8.000 aziende in Piemonte e 18.500 ettari coltivati. Quello di Lagnasco è il principale distretto regionale dove si concentra gran parte della produzione e che fattura quasi 600 milioni di euro l’anno. Oltre alle difficoltà climatiche, contraddistinte prima dalle gelate primaverili, quindi da due anni di crisi idrica, il settore si scontra anche con i rincari delle materie prime, la bassa remunerazione del prodotto e la crisi delle vendite sui mercati nazionale e internazionale (leggi qui).

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