Terra Mia Italia vuole valorizzare non solo i produttori e le loro eccellenze ma anche sottolineare l’aspetto sociale delle proprie iniziative. A tal proposito ha elaborato un progetto organico che ha nella parola “Solidarietà” la sua linea guida. Una solidarietà non passiva ma basata sulla volontà che alcune delle referenze che rappresentano le esternazioni dei produttori che fanno parte del sistema “Terra Mia Italia”, attraverso il Contratto di Rete, scaturiscano dal lavoro di persone diversamente abili, quali autistici, soggetti affetti dalla sindrome di down o rappresentanti delle categorie a rischio, in particolare del mondo femminile sempre più, purtroppo, sotto i riflettori a causa di femminicidi, maltrattamenti, situazioni familiari di ostica gestione.
Gli stessi cesti regionali targati Terra Mia Italia vedranno la realizzazione di alcuni dei prodotti inseriti da parte delle suddette categorie, con modalità che si andranno via via a definire. Una sorta di vera e propria “mission” intesa ad affermare quanto siano importanti nel mondo della produzione ortofrutticola anche le sinergie con categorie in grado di esprimere il bello e la qualità più di quanto spesso il comune intendere sappia cogliere o anche solo immaginare.
Terra Mia Italia sta contattando le molte associazioni territoriali che si occupano di tali categorie e ne vivono le problematiche al fine di attuare il progetto e renderlo operativo attraverso l’inserimento dei soggetti che ne fanno parte, con modalità e tempistiche ancora da definire e ogni volta personalizzate, all’interno delle OP che costituiscono la sua “catena” in costante espansione. “Il nostro progetto solidale – spiega Marco Bellucci, presidente di Terra Mia Italia – si svilupperà inizialmente in alcune regioni, vedi Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata, Lazio e Piemonte e potrà contare anche sul magazzino che stiamo ultimando a San Ferdinando (RC) quale base per il confezionamento dei prodotti che verranno realizzati dalle persone facenti parte delle categorie prima elencate. Le stesse potranno operare, regolarmente normate e retribuite, seguendo tutti i protocolli del periodo legati all’ancora presente emergenza pandemica, all’interno delle OP. I prodotti saranno a marchio di chi partecipa all’iniziativa affiancato da quello di Terra Mia Italia”.
“L’obiettivo è anche e soprattutto la loro integrazione nel tessuto produttivo nazionale, nell’ottica a nostro parere fondamentale di non lasciare nessuno nelle retrovie. Solo così sarà possibile affrancarsi da situazioni tanto delicate quanto spesso ancora più debilitanti delle stesse problematiche che tali soggetti sono chiamati ad affrontare quotidianamente. L’intero fatturato, al netto delle spese vive sostenute, verrà reinvestito nello stesso progetto per incrementare il ciclo virtuoso”.
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