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                      Tower Farms: le colonne modulari e aeroponiche per l’agricoltura del futuro

                      Tower Farm è una colonna modulare in plastica stabilizzata ai raggi UV in grado di contenere 52 piantine coltivate in idroponica e capace di produrre ortaggi nel giro di 21 giorni. Il tutto con un risparmio idrico del 98% e di suolo, visto che un acro (circa 4000mq) è in grado di contenere fino a 250 mila piantine. Può essere collocata sia indoor (grazie a luci led) che all’aperto (basta avere un allacciamento all’acqua e alla corrente), per garantire prodotti sani sia nelle zone più remote sia nei grandi centri urbani, abbassando notevolmente i costi e l’impatto della logistica. Un’ulteriore prova – se ce ne fosse ancora bisogno – che l’agricoltura del futuro si sta orientando verso un’ottimizzazione delle risorse grazie alla tecnologia. Nello specifico, per quanto riguarda Tower Farms, è stato calcolato che un solo grattacielo di New York –  adattato a questa produzione – riuscirebbe a soddisfare il fabbisogno della città evitando tutti i trasporti di ortaggi che oggi  arrivano in città

                      Di Valentina Bonazza

                      tower farm

                      Sempre più ricerche predicono una carenza globale di cibo e acqua entro il 2055 perché la popolazione mondiale continua ad aumentare e l’acqua a diminuire. Negli ultimi anni l’agricoltura sta facendo grossi sforzi per garantire a più persone possibile cibi sani, come la frutta e verdura fresca, e uno degli degli obiettivi che il settore sta perseguendo con forza è proprio quello di garantire cibo sano, anche nelle regioni più difficili, massimizzando sempre le risorse nell’ottica del risparmio di energia, suolo, acqua e trasporto. Le vertical farms, l’utilizzo di droni e l’applicazione dell’IoT all’agricoltura sono tutti esempi validi che concorrono a questo obiettivo. Tra queste troviamo anche le Tower Farms.

                      Le Tower Farms altro non sono che una sorta di colonna cava modulare nella quale si possono coltivare fino a 52 piante di ortaggi grazie a un sistema aeroponico che riesce a risparmiare fino al 98% di acqua e circa il 90% di suolo. Tra le caratteristiche delle Tower Farms la loro versatilità: possono essere collocate sia all’esterno che all’interno, in quanto possono essere dotate di pannelli fotovoltaici e possono supportare più di 150 piante diverse: dalle erbe agli ortaggi più delicati, ma anche pomodori, zucche e frutta, a differenza di molti sistemi di coltivazione idroponica che limitano le possibilità di coltivazione. Di conseguenza, è possibile adattare al volo la strategia di selezione delle colture per soddisfare la domanda del mercato.

                      Come funziona. Alla loro base le Tower Farms hanno un serbatoio da 20 galloni (quasi 76 litri) che contiene una soluzione nutritiva liquida composta da acqua e minerali che, grazie a un pompa sommergibile a basso consumo, spinge la soluzione nutritiva verso la cima della torre. La soluzione nutritiva scende a cascata all’interno della torre, ossigenando e nutrendo le radici delle piante esposte.

                      Una coltivazione aeroponica, quindi, che come dice il nome non necessita di substrati di terra e, con la sola e poca acqua e sostanze nutritive, è in grado di dare tutto ciò di cui una pianta ha bisogno. Questo metodo consente di ottenere una crescita più rapida, piante più sane e rese maggiori, il tutto utilizzando meno risorse.

                      Una singola unità Tower Farms occupa meno di 6 metri quadrati e utilizza sezioni impilabili che possono contenere quattro piante ciascuna (ciò significa che si può produrre fino a 10 volte più cibo rispetto a un’azienda agricola convenzionale delle stesse dimensioni, senza dover pagare un terreno in più). Inoltre, Il processo di coltivazione aeroponica di Tower Farms ha una resa maggiore del 30% e 3 volte più velocemente rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. Inoltre, per la maggior parte delle erbe e delle verdure a foglia, il ciclo dalla semina al raccolto può essere di soli 21 giorni. Le torri modulari e impilabili sono realizzate in plastica stabilizzata ai raggi UV, conforme alla FDA, progettata per sopravvivere decenni. Da sottolineare inoltre come ogni torre è a ciclo chiuso in quanto l’acqua che passa in una torre non viaggerà verso un’altra torre ma resta sempre nella stessa evitando quindi di trasportare eventuali rischi biologici da una torre all’altra.


                      Tutte queste caratteristiche rendono la coltivazione facile da iniziare e da portare a regime, sia essa collocata all’aperto sia all’interno di un grattacielo, ad esempio. È stato calcolato, ad esempio, che un solo grattacielo adattato per contenere le Tower Farms, sarebbe in grado di garantire ortaggi a tutta una città. Le Towers Farms sono installate in quasi tutto il mondo, dai ristoranti agli aeroporti, in grandi aziende (come Microsoft) e in piccole realtà, fino a grandi progetti di serre, che si possono trovare in Arizona, Floria e Oklahoma, ma anche alle Bahamas. Qui alcuni esempi.

                      Tower Farm ha anche la sua versione casalinga. Si chiama Tower Garden, è un po’ più piccola anche se mantiene poi la stessa struttura delle Tower Farms. All’interno della torre si possono coltivare 32 piante (anche diverse tra loro) in meno di un metro quadrato. Può essere posizionata sia al chiuso che sul terrazzo e richiede fino al 90% in meno acqua, producendo fino al 65% più elementi nutritivi rispetto alla densità a confronto con l’agricoltura biologica convenzionale su suolo. Una sorta di “macchina per produrre cibo”, sia per le mura domestiche sia per un ristorante o come prodotto educativo da collocare nelle scuole per l’educazione alimentare e ambientale dei più piccoli.

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