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                      Trentino, più di mille ettari di meleti e vigneti devastati dalla grandine

                      Il maltempo che ha colpito il Trentino il pomeriggio di giovedì 22 luglio e poi ancora domenica 25 ha causato danni ingenti a frutteti, meleti e vigneti, colpiti dalle violente grandinate. In alcuni casi la grandine non solo ha rovinato i frutti che stavano maturando sulle piante, ma ha staccato anche tutte le foglie. Secondo le prime stime la grandine ha colpito con diversa intensità circa 5-600 ettari di meleti in Val di Non e 600 ettari di vigneto in Rotaliana. La preoccupazione prosegue però perché sono previsti forti temporali anche in questi giorni. Non se la passano meglio le colture di Lombardia e Veneto, mentre il sud fa i conti con la siccità

                      Dalla Redazione

                      grandine

                      La grandine ha staccato e rovinato le mele in maturazione sugli alberi, Trentino

                      Violente grandinate hanno colpito giovedì 22 luglio le zone della Val di Non e le zone di Mezzolombardo, poi ancora in Valle dell’Adige da Mezzocorona a Roveré della Luna, dove la situazione è critica. Domenica, a farne le spese è stata anche la zona occidentale dove la valle del Chiese è stata colpita dalla grandine e da una vera “bomba d’acqua”. Il temporale poi è risalito verso la val Rendena. Intorno alle 18 grandine di grosse dimensioni anche in Valsugana, nella zona di Caldonazzo e Calceranica. Qui la furia della tempesta ha fatto gravi danni alle coltivazioni di mele: solo chi aveva i teloni di protezione ha potuto salvare il raccolto. Nella giornata di oggi si sta procedendo a una prima stima dei danni sul campo.

                      Secondo le prime stime, come riporta l’Adige.it, la grandine ha colpito con intensità diversa circa 5-600 ettari di meleti in Val di Non (Tres, Vervò, Taio, Tassullo e in parte Tuenno e Cles) e 600 ettari di vigneto in Rotaliana (da Mezzocorona a Roveré della Luna, fino a Cadino, Faedo e San Michele all’Adige). L’attenzione resta comunque alta perché sono previsti forti temporali anche per lunedì 26 e martedì 27 luglio, mentre da mercoledì il meteo dovrebbe migliorare con tempo più soleggiato e temperature in aumento. Già a fine giugno un violento temporale con annessa grandine aveva causato danni nelle zone del Trentino della Val di Non. A farne le spese, già allora, sono stati molti meleti e vigneti nelle zone di Cles, Coredo, Cuenvo e limitrofi.

                      A pagare la furia del maltempo non è solo il Trentino: in Lombardia grandine e tempeste di acqua e vento hanno scoperchiato stalle e fienili, isolando intere zone rurali e devastando i raccolti con perdite fino al 100% su mais e ortaggi fra Como e Lecco, mentre bufere di ghiaccio si sono abbattute a macchia di leopardo sul Bresciano con danni su mais, vigneti e tetti sradicati dalla forza del vento. Il maltempo ha colpito anche i frutteti della Bergamasca e provocato frane nelle valli della provincia di Sondrio. In Veneto da Montebelluna a Cavaso del Tomba fino a Feltre – sottolinea Coldiretti – la grandine si è abbattuta su campi di mais vigneti, alberi da frutto e ortaggi in pieno campo.

                      E se il Nord è flagellato dalle tempeste, il Sud deve fare i conti con la carenza d’acqua. In Puglia – spiega Coldiretti – l’ondata di afa, con le temperature che superano i 40 gradi, e la siccità hanno seccato la terra mentre si tenta di salvare le colture facendo scattare le irrigazioni di soccorso per gli oliveti, i vigneti, gli ortaggi e la frutta con un aumento esponenziale dei costi con le riserve idriche calate di 9 milioni di metri cubi d’acqua in 7 giorni secondo Anbi. Mentre in Sicilia la carenza idrica – continua la Coldiretti – sta soffocando gli agrumeti e i frutteti della piana di Catania dove non c’è abbastanza acqua per dissetare le piante. Da ricordare, infine, gli incedi che da 60 ore stanno devastando oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, oliveti e campi coltivati della Sardegna, ora ridotti in cenere.

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