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                      Unes cresce e si appresta a fare shopping. Billa possibile preda

                      Unes U2
                      Unes chiuderà il 2013 con un fatturato atteso in crescita del 6% a quota 866 milioni di euro. Nel 2012 aveva fatto un balzo del 17% (da 701 a 818 milioni di euro) e ora si appresta a fare shopping grazie all’ingresso nel capitale di Finiper, cui fa capo Unes, del Fondo Strategico Italiano. Tra le possibili prede si parla dei punti vendita Billa in Lombardia

                      di Eugenio Felice

                      Unes paneUnes, 86 supermercati a insegna U2, è uno degli esperimenti più interessanti degli ultimi anni nel settore della distribuzione moderna. La forte crescita registrata negli ultimi anni – il fatturato è cresciuto del 64% fra il 2005 e il 2012 – è stata alimentata da una formula vincente e nuova: niente promozioni, niente sconti e niente volantini; prezzi bassi tutti i giorni e prodotti di buona qualità in un ambiente accogliente e informale. “Siamo partiti da una domanda”, spiega l’ad Mario Gasbarrino ad Affari&Finanza di Repubblica, in edicola lunedì scorso.

                      “Perché per risparmiare bisogna acquistare prodotti non di marca al discount e prodotti di marca al supermercato ma solo se in promozione? Perché non esiste un luogo unico dove fare entrambe le cose?” In effetti il successo di U2 non è solo basato sull’ibridazione tra supermarket e discount ma anche sulla scelta di essere un negozio “svelto”, che elimina il superfluo, dove non perdi tempo nella giungla delle promozioni e dei punti vendita per collezionare servizi di piatti o pentole a pressione. Il cliente si limita infatti a scegliere tra due prodotti: la marca privata di Unes (“bella e buona” come dice Gasbarrino) e quella del leader di mercato proposta a una quotazione conveniente. La differenza fra i due prodotti è chiara “ma il cliente – conclude Gasbarrino – non si sente povero”.

                      Ma veniamo al discorso dello shopping. Nello stesso articolo, a firma Giorgio Lonardi, il titolo è piuttosto chiaro: “Finiper, la formula della crescita e con il Fsi partirà lo shopping”. Fsi è il Fondo Strategico Italiano, una sorta di nuova Iri creata per legge nel 2011 e che funge da holding di partecipazioni con azionista principale la Cassa Depositi e Prestiti che fa capo al ministero dell’Economia e delle Finanze. Fsi – si legge nello statuto – investe in imprese che abbiano l’obiettivo di crescere dimensionalmente, migliorare la propria efficienza e rafforzare la propria posizione competitiva sui mercati nazionali e internazionali. E proprio pochi mesi fa Fsi è entrato nel capitale di Finiper, azienda solida, in crescita e in utile (30 milioni il risultato netto del 2012), operazione al servizio di eventuali prossime acquisizioni.

                      Tra le possibili prede di Unes c’è la rete Billa in Lombardia. Da svariati mesi si rincorrono rumors sul disimpegno di Rewe dal nostro mercato. Parliamo di 140 punti vendita ubicati per lo più nel Nord Italia, da Ventimiglia a Trieste. Si dice, come riporta Gdo Week, che Billa, sede a Padova, non abbia ancora rinnovato i contratti per il 2014. La rete nel Nordest potrebbe finire a Conad Centro Nord – Conad aveva già acquisito 43 punti vendita Billa da Rewe nel 2011 – mentre Coop Liguria dovrebbe accaparrarsi i punti vendita del Nordovest. Vi terremo aggiornati.

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