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                      Uva di Mazzarrone, campagna al via. Raniolo: “Qualità e dolcezza al top”

                      Si apre con i migliori auspici la stagione dell’uva di Mazzarrone, la prima uva da tavola che arriva sui mercati e che si fregia dell’Indicazione Geografica Protetta. “Si parte con Vittoria e Black Magic, i primi bancali sono già pronti per partire per i mercati all’ingrosso, in Italia e anche all’estero” ci racconta il presidente del Consorzio Igp Uva da Tavola Mazzarrone Gianni Raniolo. La qualità è eccellente e la dolcezza è già molto elevata per l’epoca precoce di raccolta. Dalla prima settimana di giugno il prodotto arriva anche in Gdo. Quindi arrivano le uve seedless e a metà giugno l’Igp. Ecco quali sono le previsioni produttive

                       di Carlotta Benini

                      Raniolo uva di Mazzarrone

                      La stanno raccogliendo proprio in questi giorni, grappolo dopo grappolo, qualitativamente quest’anno è un prodotto eccellente e ha già una dolcezza elevata per il periodo di maturazione. I primi bancali partiranno nel fine settimana: destinazione i mercati all’ingrosso, in Italia e anche all’estero. Stiamo parlando dell’uva di Mazzarrone, la prima uva da tavola che arriva sul mercato e a casa dei consumatori già nell’ultima decade di maggio, grazie agli investimenti in coperture e serre realizzati negli anni dai soci produttori siciliani, con l’obiettivo di ampliare il calendario commerciale allungando – o meglio anticipando – la stagione.

                      Il Consorzio Igp Uva da Tavola Mazzarrone è l’ente che valorizza la qualità e l’esclusività di questa uva da tavola, che si fregia dell’Indicazione Geografica Protetta, e ne tutela l’autenticità. Comprende 12 mila ettari di territorio in sei comuni (Mazzarrone, Licodia Eubea e Caltagirone in provincia di Catania e Acate, Comiso e Chiaramonte Gulfi in provincia di Ragusa), di cui 8 mila ettari coltivati a vigneti.

                      “Si parte con Vittoria e Black Magic, le varietà precoci: le prime pedane per i mercati ortofrutticoli sono pronte – esordisce il presidente del consorzio Gianni Raniolo (nella foto a sinistra) -. Le uve hanno già un contenuto zuccherino molto elevato, si parla di 14-15 grandi brix per quella a bacca bianca e circa 15 gradi brix per quella nera”. Le prime destinazioni sono appunto gli ingrossi specializzati nell’uva da tavola italiana, non solo in Italia ma anche all’estero. “Lavoriamo con grossisti in Germania, Francia e nei Paesi dell’Est”, precisa.

                      uva di Mazzarrone“Per avere dei quantitativi più importanti però dobbiamo aspettare la prima settimana di giugno, quando il prodotto arriverà anche sui banchi della grande distribuzione – prosegue il presidente del Consorzio Igp Uva da Tavola Mazzarrone -. Prima all’estero, in Germania e Svizzera, per poi continuare con la Francia e con le principali insegne della Gdo italiana”.

                      Con il marchio Igp partiremo dopo il 15 di giugno – continua Raniolo -, quando l’uva avrà raggiunto il massimo dell’espressione del gusto. L’uva Italia è la varietà regina dell’Igp, ma con il bollino giallo e blu dell’Europa vengono commercializzate anche Vittoria e Black Magic e successivamente le varietà senza semi”.

                      Le seedless a bacca bianca, rossa e nera rappresentano l’innovazione del comparto uva da tavola. Arrivano sul mercato quando la stagione entra nel vivo, quindi dalla seconda settimana di giugno, e sono commercializzate sia con il marchio Igp che senza. “C’è molto interesse da parte della Gdo e anche dei consumatori, per questo in Sicilia stiamo accelerando i piani di rinnovo varietale, individuando fra le varietà senza semi anche quelle più precoci, che ci possano consentire di anticipare la stagione rispetto alla Puglia o ad altri paesi competitor”, rivela il presidente

                      Infine le previsioni produttive per questa campagna ai nastri di partenza. “Contiamo di raccogliere – conclude – 250 quintali per ettaro di uve con semi e dai 150 ai 200 quintali per ettaro di varietà seedless”.

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