Laura Fiorini (comunicazione) e Alexander Lennemann (frutta e verdura) ci spiegano in questo video i nuovi punti vendita Lidl e l’approccio alla categoria dell’ortofrutta. Il grande retailer tedesco, che conta 570 punti vendita in tutta Italia, si conferma la catena più dinamica e innovativa tra quelle che operano in Italia, con un assortimento del reparto ortofrutta guidato da tre pilastri: italianità, qualità in tutte le sue sfaccettature, e freschezza. Lennemann: “Non facciamo aste settimanali, lavoriamo con alcuni fornitori da più di 20 anni, cerchiamo una percorso win-win di crescita reciproca”

Dalla Redazione

Ad Arcole, dove ha sede Lidl Italia, in provincia di Verona, è stato fatto il test del nuovo concept store, a fine 2014, che ora sta venendo implementato in tutta Europa. Un negozio più grande, più green, più elegante e funzionale, al servizio dei clienti ma anche dei dipendenti, come ci ha spiegato Laura Fiorini dell’ufficio comunicazione di Lidl il giorno dell’inaugurazione dello store di Bussolengo, lo scorso 25 febbraio (leggi la news). Le corsie sono più spaziose, la disposizione dei prodotti più intuitiva. Con un unico colpo d’occhio si può vedere dove sono i diversi reparti, grazie all’eliminazione della cartellonistica verticale e a scaffalature più basse. All’ingresso ampio spazio è dedicato al bakery (reparto panetteria). Entro l’anno sono previste altre 30 nuove aperture.

Nella seconda parte del video parla Alexander Lennemann, responsabile acquisti frutta e verdura. L’intervista è stata realizzata a fine marzo nello store di Arcole, a poche centinaia di metri dalla sede Lidl Italia. La catena negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di profondo rinnovamento che ha riguardato anche il reparto ortofrutta. I punti cardine sono l’italianità, la qualità e la freschezza. Sono aumentate le referenze, passate dal 2010 ad oggi da 70 a 110, con un incremento superiore al 50 per cento. Di queste, l’80 per cento è di provenienza italiana. Grande attenzione anche alla sicurezza alimentare: Lidl chiede ai fornitori di rispettare dei limiti sui residui chimici inferiori rispetto a quelli previsti dalle normative europee. Con i fornitori si cercano rapporti duraturi, continui e stabili, per condividere anche progetti a medio e lungo termine.

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