Il gigante americano, numero uno della Gdo mondiale, chiuderà però gli store meno performanti. L’ad McMillon: “Vogliamo diventare una parte integrante dello sviluppo economico della Cina, al servizio dei clienti attraverso prodotti di altissima qualità, puntando sulla creazione di posti di lavoro”

L’annuncio è stato fatto nei giorni scorsi da Doug McMillon, ad di Wal-Mart: 115 nuovi negozi verranno aperti entro il 2017, e 30mila posti di lavoro saranno creati tra Shanghai, Shenzhen, Changsha, Wuhan e altre due città. Allo stesso tempo però il gigante americano, numero uno della Gdo mondiale, chiuderà gli store meno performanti: le vendite cinesi di Wal-Mart lo scorso anno hanno subito infatti un rallentamento, come è successo anche a Tesco e Carrefour, mentre Auchan nel 2014 ha dichiarato un “traino” da parte dei suoi ipermercati cinesi su uno scenario sempre più internazionale.

Wal-Mart già nel 2015 investirà poi 60 milioni di dollari nel rimodellamento e miglioramento di oltre 50 negozi. “Il nostro obiettivo è quello di diventare una parte integrante dello sviluppo economico della Cina, al servizio dei clienti attraverso prodotti di altissima qualità, puntando sulla creazione di posti di lavoro e lavorando duramente per diventare una realtà di fiducia in Cina“, ha detto McMillon. L’azienda ha potenziato l’attività di e-commerce con Yihaodian. La società prevede di lanciare a breve un’app grazie alla quale i clienti possono scegliere di ritirare i prodotti in negozi vicini, con consegna a domicilio. A questo proposito Sean Clarke, presidente di Wal-Mart, ha spiegato che per conquistare la fiducia del mercato cinese faranno leva proprio sulla loro esperienza di e-commerce, al fine di offrire ai clienti modalità più convenienti per fare acquisti.

Il marchio ha attualmente più di 410 punti vendita in 165 città cinesi. Secondo i dati di Nielson al 31 dicembre, la quota di mercato di Wal-Mart in Cina è cresciuta per otto trimestri consecutivi.