Il riflesso sui conti comincia a preoccupare seriamente il colosso statunitense che può però ancora contare su oltre 35.000 fast food in più di 100 Paesi. A pesare sul netto calo degli ultimi mesi sono una concorrenza sempre più accanita e il recente scandalo sui fornitori in Cina, con il titolo McDonald’s che continua a perdere valore con nuovo calo di quasi il 4% nelle ultime ore a Wall Street. Il ceo Don Thompson inoltre ammette anche che il gruppo non ha fatto abbastanza negli ultimi tempi per intercettare il cambiamento dei gusti e delle abitudini, soprattutto dei più giovani. Le criticità maggiori si hanno infatti proprio nella clientela di ventenni e trentenni: “Non stiamo cambiando abbastanza in fretta per venire incontro alle aspettative dei nostri clienti“.
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E il re del fast food subisce la concorrenza soprattutto delle nuove catene che permettono di personalizzare il proprio panino anche con ingredienti finora poco utilizzati nella tradizione dei fast food, semplicemente digitando su uno schermo. Fioriscono ovunque, poi, le catene di hamburger per i palati più raffinati, che puntano su qualità e prodotti migliori a fronte di prezzi più alti.
“Quello che ha funzionato negli ultimi dieci anni non è più sufficiente per portare McDonald’s nel futuro“, ha scritto il presidente del gruppo, Mike Anders, in una e-mail a tutti i dipendenti. Così McDonald’s cerca di correre ai ripari e di rincorrere i rivali, proponendo menù a prezzi sempre più stracciati e diversificando l’offerta con il programma “Create your taste”.