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                      Zafferano Rossoraro: l’oro rosso di Sicilia tra le 100 eccellenze italiane per Forbes

                      È nella top 100 delle eccellenze italiane secondo Forbes lo zafferano di Rossoraro: coltivato alle pendici dell’Etna dall’omonima azienda agricola fondata nel 2018 da Giuseppe Pennisi, in pochi anni si è fatto strada come prodotto premium di alta qualità, ottimo puro in stimmi così come ingrediente per gustose marmellate, miele e panettoni gourmet. Lo zafferano, non a caso chiamato anche l’oro di Sicilia, è la spezia più cara al mondo: servono infatti 100 mila fiori per produrre un kg di zafferano. A sottolinearne il pregio, Rossoraro utilizza dei packaging studiati apposta per preservarne l’aroma e il sapore per confezionare i suoi prodotti, che strizzano l’occhio all’alta profumeria

                      Dalla Redazione

                      Rossoraro Zafferano

                      immagini dalla pagina Facebook di Rossoraro

                      L’oro rosso della Sicilia: così viene chiamato lo zafferano siciliano, una produzione preziosa che vede le migliori condizioni possibili per la sua crescita nei terreni alle pendici dell’Etna. Lo sa bene Giuseppe Pennisi, giovane imprenditore che nel 2018 ha fondato Rossoraro: nome che coniuga alla perfezione il colore che contraddistingue lo zafferano e la preziosità scaturita dalla difficoltà nel reperimento e coltivazione della pianta. Rossoraro è un’azienda agricola di Ragalna, nel Catanese, volta a produrre zafferano di alta qualità e a trasformarlo in preziose conserve, mieli e altri prodotti esclusivi, tutti accomunati dal profumo e dal sapore dell’oro rosso di Sicilia.

                      L’impianto di zafferaneto di Rossoraro si trova così nel cuore di Ragalna, zona ottima per la sua coltivazione grazie al territorio di origine lavica, ricco di sostanze minerali e proprietà organolettiche che lo rendono unico impreziosendo i prodotti in esso realizzati: dal vino, all’olio ed anche lo zafferano. Prodotti che non sono passati inosservati: Forbes ad esempio lo ha inserito a febbraio 2023 tra le 100 eccellenze italiane. Numerosi i premi vinti, tra cui il premio Platinum per il Miele Millefiori e zafferano, riconoscimento assegnato dalla commissione del The Wine Hunter di Merano.

                      Rossoraro Zafferano

                      dal sito Rossoraro

                      Prodotti e packaging viaggiano di pari passo: una linea multiforme di prodotti conservati in eleganti confezioni, studiate apposta per preservarne l’aroma e il sapore. Tra i prodotti di punta troviamo non solo lo zafferano puro in stimmi, ma anche le marmellate all’albicocca e zafferano, particolarmente adatte per accompagnare i formaggi, e le creme al caciocavallo siciliano, poi ancora panettoni alla pesca candita e zafferano: studiati appositamente per unire l’aroma dolceamaro dello zafferano con i prodotti siciliani. Nel complesso si tratta di prodotti di nicchia dedicati ai concept store ed enoteche, non destinati alla grande distribuzione da un lato per scelta, dall’altro per necessità vista la produzione limitata. In effetti, l’appellativo “oro” per indicare lo zafferano è casuale: si tratta infatti della spezia più cara al mondo. Servono 100 mila fiori per produrre un kg di zafferano: estensioni tali in Italia non ce ne sono, soprattutto se equiparate ai maggiori Paesi produttori (Iran e Afghanistan), anche se le loro coltivazioni e la loro materia prima sono di tutt’altro tipo.

                      “L’articolo su Forbes ha suscitato particolare interesse perché a novembre 2022 siamo stati premiati per la seconda volta al Merano Wine Festival in Trentino per quanto riguarda l’area Food da cui è nato lo spazio perfetto per concederci delle interviste con giornalisti di settore. Stiamo crescendo, siamo una piccola realtà con prodotti di nicchia esclusivamente di alta fascia che sta facendo parlare di sé. Io vengo da tutt’altro lavoro, ma ho sempre avuto la passione per l’Etna e per i funghi così in una delle tante raccolte ho potuto riscontrare nel periodo tra ottobre e novembre la presenza dello zafferano selvatico, che non è commestibile, ma ha fatto nascere in me la curiosità per queste distese di fiori da cui ho approfondito lo studio del crocus sativus, ossia lo zafferano vero” riporta LiveSicilia.

                      Rossoraro Zafferano

                      dal sito Rossoraro

                      Lo zefferano vero, infatti, è una pianta della famiglia delle Iridaceae: il fiore dello zafferano è un perigonio formato da 6 petali di colore violetto intenso. La parte femminile è formata dall’ovario, stilo e stimmi. Dall’ovario, collocato alla base del bulbo, si origina un lungo stilo di colore giallo che dopo aver percorso tutti il getto raggiunge la base del fiore, qui si divide in tre lunghi stimmi di colore rosso intenso.

                      Un po’ di storia. Lo  zafferano arriva in Italia per mano di un monaco domenicano nel XIV secolo, trovando alle pendici dell’Etna l’habitat ideale per tipologia di terreno e microclima. Nella mitologia greca, lo zafferano sarebbe il frutto dell’amore tra un giovane bellissimo di nome Krocos e una ninfa di nome Smilace. Questa era la favorita del dio Ermes che, per invidia, trasformò il giovane Croco in un bulbo dal bellissimo fiore. L’origine della pianta è antichissima: alcuni affreschi della Creta minoica, risalenti al 1600 a.C., ne illustrano la raccolta.

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