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                      Amazon Prime Now sbarca a Singapore, è subito sold-out nel sud est asiatico

                      Il futuro di Amazon e del suo fondatore e Ceo Jeff Bezos è sempre più dorato. Dopo l’acquisizione di Whole Foods – fatto che influirà inevitabilmente sul mondo della Gdo a livello globale – Amazon registra un nuovo record sul mercato azionario, portando le azioni oltre la soglia dei mille dollari e spedendo Bezos in cima all’Olimpo degli uomini più ricchi del pianeta. Oltre le classifiche, vale la pena però osservare in questi giorni le mosse di Amazon nel sud est asiatico: Amazon Prime Now è infatti sbarcato a Singapore. Una dichiarazione di guerra al suo competitor di sempre, Alibaba, che aumenta la pressione nell’area e il rischio di un vero scontro frontale

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Non si può certo dire che per Jeff Bezos questo non sia un periodo propizio. Nella serata di giovedì 27 luglio il fondatore e Ceo di Amazon si è infatti ritrovato in cima alla classifica stilata dalla rivista Forbes delle persone più ricche del pianeta, superando di fatto sul mercato azionario il fondatore di Microsoft Bill Gates.

                       

                      Certo, il sorpasso – dovuto a un aumento dell’1 per cento nel valore delle azioni di Amazon che le ha portate oltre la quota 90 miliardi di Bill Gates – è durato ben poco, perché alla seduta seguente le azioni del colosso della logistica erano già diminuite, riportando Gates in cima alla classifica. Rimane però un dato indiscutibile: toccando un massimo di quasi 1.070 dollari ad azione, Amazon entra nell’Olimpo delle azioni da mille dollari, e segna un record che, al di là di ogni considerazione sensazionalistica, non fa che sottolineare il periodo d’oro che sta vivendo l’impero di Jeff Bezos. Un impero che all’indomani dell’acquisizione della catena Whole Foods (leggi qui) guarda sempre più ad Oriente.

                       

                      Giovedì, infatti, è stata una giornata molto interessante anche per le prospettive “geopolitiche” asiatiche di Amazon, che il 27 luglio ha lanciato il suo primo servizio Prime Now a Singapore. Il servizio, che offre la consegna in due ore su migliaia di articoli, può essere attivato – almeno per un tempo limitato – anche senza membership.

                       

                      Come riporta il quotidiano giapponese Nikkei Asian Review, le voci di un possibile sbarco di Amazon Prime a Singapore circolavano già dallo scorso anno. Ora che il servizio è finalmente arrivato, le reazioni sono diverse. Se da una parte alcuni utenti si dicono entusiasti per le nuove possibilità di acquisto che si apriranno, altri osservano come molti articoli non siano ancora disponibili nella versione di Singapore, e che per questo continueranno ad acquistare sulla piattaforma pensata per il mercato Usa.

                       

                      Il fondatore e Ceo di Amazon, Jeff Bezos

                      Intanto sembra che ci siano già i primi problemi: stando a quanto scrive in queste ore la Cnbc, il servizio sarebbe infatti momentaneamente inutilizzabile per molti utenti. Quello che potrebbe essere un errore di sottovalutazione sul numero degli ordini sta infatti impedendo a molti clienti di visualizzare le modalità di consegna degli articoli. Ad oggi (venerdì 28 luglio) un messaggio automatico sulla app informa che Amazon sta “lavorando duramente per ottenere maggiore capacità il prima possibile”. Molti altri articoli sarebbero già esauriti e non disponibili: circostanza che è stata ufficialmente spiegata da Amazon come la causa diretta del grande successo del nuovo servizio. Un vero e proprio sold-out che paradossalmente non fa che amplificare la portata dell’iniziativa commerciale.

                       

                      Ma cosa rappresenta realmente il lancio di Prime Now a Singapore? Se non fosse per la partita miliardaria che i giganti dell’e-commerce stanno giocando (anche) in Oriente, l’arrivo del servizio di consegna nella repubblica del sud est asiatico non meriterebbe grande attenzione. Ma è proprio all’interno dell’attuale contesto del mercato orientale – dove a farla da padrone è ancora il competitor cinese numero uno, Alibaba – che va letta la mossa di Amazon. Dopo aver introdotto Amazon Prime in Cina, lo scorso autunno, con il lancio del servizio a Singapore il colosso Usa mette una bandierina a stelle e strisce sulla regione strategica del sud est asiatico.

                       

                      Una minaccia allo status quo che la concorrenza non può certo ignorare. Sempre secondo il quotidiano giapponese, il retailer online Lazada starebbe lavorando con la casa madre Alibaba Group Holding per estendere il commercio online e i relativi servizi digitali proprio al mercato del sud est asiatico, giungendo a investire a tal fine – solo nell’ultimo mese – un miliardo di dollari.

                       

                      E così, mentre i giganti dell’e-commerce si lanciano alla conquista del sud est asiatico – un mercato da 600 milioni di consumatori alla spasmodica ricerca di nuovi bisogni economici da soddisfare con nuove opportunità di consumo – la competizione nella regione sale alle stelle.

                       

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