di Carlotta Benini
“Tutto il buono del frutto viene dalla natura”. Una natura accogliente e generosa, che si estende alle pendici dell’antico vulcano, nell’agro di Biancavilla, in provincia di Catania: in questo territorio vocato viene coltivato Sicilio, il fico d’India dell’Etna Dop. Un superfood che sta diventando di tendenza sulle tavole degli italiani, dove è presente da fine estate fino a dicembre. E che ora ha un nuovo brand di charme, studiato per veicolare in modo accattivante i valori e i benefici di questo frutto, dalle preziose proprietà nutraceutiche. E che richiede pochissimi trattamenti: praticamente, può essere considerata una coltivazione biologica. Ce ne parla Salvatore Bua, titolare della O.P. La Deliziosa, che produce Sicilio.
Com’è andata la presentazione del prodotto a Macfrut?
Macfrut è stato senza dubbio un successo per Sicilio. Abbiamo scelto una via diversa rispetto ai nostri colleghi dell’ortofrutta: i nostri prodotti sono stati protagonisti di uno spazio elegante, ispirato ai sapori, ai colori e alla cultura della Sicilia. Uno stand unico che ha saputo attrarre un flusso continuo di visitatori pronti ad assaggiare, a ogni boccone, il gusto della nostra terra.
Quali sono i vostri volumi produttivi?
Dai 400 ettari dedicati a questa coltura, abbiamo una resa media annua di 120 mila quintali e prevediamo un aumento del 20% per il 2016.
Il fico d’India necessita di qualche tipo di trattamento sulla pianta?
No, richiede pochissimi trattamenti e questo la rende una coltivazione praticamente biologica. Gli unici accorgimenti particolari consistono nella manutenzione della pianta, che viene sfoltita per lasciar spazio a una crescita armoniosa, e nella tradizionale scozzolatura, cioè l’eliminazione dei piccoli frutti che nascono tra maggio e giugno per sollecitare una seconda fioritura della pianta e permettere la nascita di frutti più grandi e saporiti, i cosiddetti “bastardoni”. Tutto il buono del frutto viene dalla natura: una volta raccolti i frutti vengono spazzolati per eliminare le spine e sono pronti per essere commercializzati.
Quali sono le proprietà che rendono il fico d’India un prodotto esclusivo?
Il fico d’India ha molteplici proprietà nutrizionali. È un frutto energetico con un apporto calorico moderato: è composto per più dell’80% da acqua e presenta un alto contenuto di minerali (ferro, potassio, magnesio, calcio e fosforo) e vitamine (A, gruppo B e C). La presenza rilevante di minerali rende questo frutto un ottimo coadiuvante per la cura dell’osteoporosi, mentre l’altissimo contenuto di fibre aiuta a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e a favorire il transito intestinale. Infine, i pigmenti che colorano buccia e polpa hanno un altissimo potere antiossidante.
Resta comunque un frutto dal consumo non semplicissimo, per via della buccia. Avete pensato a soluzioni per proporre un consumo più agevole?
Il consumo del fico d’India non si può certo paragonare a quello della mela, ma consumiamo frutti ben più difficili da mangiare. Il fico d’India si sbuccia molto più facilmente di un’arancia ed è decisamente più maneggevole di molti altri frutti (vedi melone o cocomero). Sicilio è un frutto totalmente privo di spine, quindi è proprio il momento di sfatare questo mito della difficoltà di consumo. Detto questo, stiamo valutando di spostare parte della produzione verso la quarta gamma e il lavorato.
Sul mercato è disponibile in un packaging da quanti frutti?
Sul mercato sarà disponibile in diversi formati da due a sei fichi. Ogni frutto può arrivare a pesare anche 130-160 grammi.
In quali supermercati lo si può trovare?
Collaboriamo già da tempo con Coop per cui produciamo i fichi d’India a marchio Fior Fiore. Sicilio sarà distribuito nei canali consolidati negli anni da OP la Deliziosa: Coop, Eurospin e Lidl. La stagione commerciale è comunque molto aperta.
Quali strategie di comunicazione accompagnano il lancio del brand?
Il progetto Sicilio è articolato: abbiamo realizzato un visual accattivante e raffinato, assolutamente fuori dai canoni classici dell’ortofrutta. Questo accompagnerà il prodotto sui punti vendita tramite il packaging, il materiale informativo per il consumatore con indicazioni sulla qualità e la fruizione del frutto, materiali promozionali per la vestizione di un corner e, infine, una brochure informativa per i buyer e i tecnici della Gdo. Cercheremo così di promuovere la cultura di questo prodotto a vari livelli: dagli addetti ai lavori ai consumatori finali.
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