Dalla Redazione
Il suo modello di business si basa su una spesa semplificata, su maxi confezioni e su un livello di prezzo estremamente concorrenziale, dovuto a stock. Sostanzialmente, la sua formula sta a metà strada tra l’ipermercato e il cash&carry, con un requisito commerciale per chi vuole fare acquisti: la membership dei clienti/soci, che pagano una quota annuale per aggiudicarsi il diritto di fare la spesa. Stiamo parlando di Costco, insegna statunitense della grande disitribuzione che dopo cinque anni di polemiche e ritardi – come riporta un articolo su Gdo Week – ora sembrerebbe pronta a sbarcare in Francia.
In Europa la quota annuale dovrebbe essere fissata a 50 euro per card, contro i tre livelli di membership disponibili sul mercato statunitense che danno diritto ai consumatori ad accedere a diversi livelli di servizio. Con l’atto simbolico della posa della prima pietra a Villebon-sur-Yvette, nella regione dell’Essonne, sono terminate le dispute amministrative che, finora, hanno bloccato i lavori, causando un ritardo di due anni e mezzo sulla tabella di marcia. Secondo il progetto, il punto vendita Costco France avrà una superficie superiore ai 13 mila metri quadrati, impiegherà circa 280 persone e sarà operativo dall’aprile 2017, per un costo complessivo stimato tra i 15 e i 20 milioni di euro.
Secondo i rumors rilanciati dalla stampa francese, questo primo punto vendita Costco sarà il banco di prova per una strategia più articolata che, dal 2017 al 2027, vedrà l’apertura di nuovi iper, da dieci a 15, nell’Ile-de-France e nelle maggiori città transalpine.
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